Secondo giorno pirotecnico alla Settimana della Moda di Milano: ieri, infatti, è andata in scena l’annunciatissima e attesissima sfilata con i droni di Fendi, hanno presentato le loro collezione per l’Autunno Inverno 2014/2015 Costume National e Prada e c’è stato l’esordio di Jeremy Scott alla guida di Moschino, che per mettere subito in chiaro il nuovo corso della maison ha fatto salire in passerella Katy Perry e… SpongeBob e MacDonald’s.
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Ad aprire la danze sono state le creazioni di Silvia Venturini Fendi in collaborazione con Karl Lagerfeld: un vero e proprio tripudio di pelliccia (con buona pace degli animalisti), proposta come materiale principe di ogni capo. A pelo corto, rasato, effetto velluto, e lunga, selvaggia, a ricordare la sua natura animale, è stata utilizzata dai due stilisti per creare abiti, pantaloni, gonne e capispalla all’insegna di un lusso raffinato e per pochi eletti, che raggiunge il suo apice nella borsa icona della collezione, la Karlito, bug bag disegnata – ça va sans dire – da Lagerfeld e indossata con ostentazione da Cara Delevingne, a Milano in esclusiva per Fendi. Una dichiarata ostentazione di esclusività, resa accessibile però dalla scelta di riprendere lo show con i droni e di mandarlo in diretta su YouTube: esperimento riuscito (soprattutto a livello mediatico e di visibilità), con unico ‘inconveniente’ un drone impazzito che a fine sfilata si è schiantato al suolo, fortunatamente senza colpire nessuno.
A far riprendere fiato ad addetti ai lavori e ospiti ci ha pensato Ennio Capasa con Costume National: inno alla sartorialità più pura, la collezione AI 2014/2015 dello stilista di Otranto è dedicata a “una donna che scende dal tacco 12, più agile, contemporanea e consapevole“. Linee pulite, design elegante ma confortevole, volumi maxi e mini ad alternarsi, suggestioni maschili: tutto negli abiti di Capasa è pensato per essere portabile, versatile, quotidiano e sempre nuovo. E a giudicare dai volti degli ospiti, tra cui un’elegantissima Emma Marrone, ha colpito nel segno.
La parentesi rilassata di Costume National, però, si è esaurita in fretta per lasciare spazio alla sfilata di Miuccia Prada. E la signora della moda italia questa volta come non mai ha mandato in passerella una collezione costruita su una premessa intellettuale e culturale davvero complessa. Ispirate alla Germania e omaggio a Pina Bausch e ai film del regista Rainer Fassbinder, le creazioni di Prada sono costruite, rigorose, severe ed elegantissime, ma incutono un certo timore reverenziale, che toglie loro il glamour e il divertimento della moda, rendendole oggetto di culto, sì, ma decisamente non per tutti.
In netta contrapposizione, a chiudere la giornata è stato Jeremy Scott, al suo esordio alla guida di Moschino e – com’era nelle premesse – lo stilista americano non ha deluso i suoi fan, seppure forse quelli della maison sono rimasti spiazzati dal vedere in passerella stampe e loghi ispirati a due icone della cultura USA come McDonald’s e SpongeBob (cartone animato sempre al limite del trash, della volgarità e del politicamente scorretto) e – nelle vesti di musa e superospite – la discussissima cantante a stelle e strisce Katy Perry.
Foto by LaPresse/AP/Antonio Calanni e Davide Spada/LaPresse
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