Elisa D’Ospina: “Il corpo ha tante forme. Iniziamo a lasciarci alle spalle le etichette”

Se è vero che, nella vita, l’occasione è dietro l’angolo, prendere la curva giusta può essere una svolta. E allora, magari, sta tutto lì: nelle curve. O nelle curvy. Fin quando il dizionario non aveva provveduto alla giusta definizione, molte donne sono rimaste coperte da appellativi discriminanti e maglie over size. Poi una vera rivoluzione: come un piccolo esercito, le donne burrose si sono fatte spazio e conquistato il proprio territorio. Elisa D’Ospina è un esempio e porta alto lo stendardo di quante hanno capito come sia inutile passare la vita a rincorrere una taglia. Blogger, modella curvy e autrice del libro “Una vita tutta curve”, Elisa è un nuovo modo di pensare la moda e la femminilità, trend e ideali che non hanno niente a che fare con un sistema terroristico che spara cartucce a forma di S, M o L. Elisa lavora anche come curvy coach nelle scuole italiane e punta sul dialogo perché un’ossessione, come quella per l’aspetto fisico, può nascere anche soltanto dalle parole.

Il fashion system sta prendendo un’altra piega. Cosa ha fatto nascere negli stilisti la consapevolezza che era ora di guardare anche al pubblico curvy?
Il mercato. Il mondo delle taglie comode è sempre stato in attivo e spesso ha salvato finanziariamente le aziende. Quindi è tutta una questione economica.

Riviste e brand di moda fanno sempre più spazio a queste modelle: strategie aziendali o rinnovata sensibilità?
Ora è di “moda” parlare delle donne “curvy”. Hanno capito che il pubblico femminile ha bisogno di una visione più allargata. Il corpo della donna ha molteplici forme: è giusto che ognuna si senta rappresentata in qualche modo.

Tess Holliday è stata definita la modella più curvy del mondo. Ma oltre una certa “misura” non si parla semplicemente di sovrappeso?
Infatti Tess non è curvy. Questo è il giornalismo italiano che usa a casaccio i termini. Abbiamo fatto tanto per poter rappresentare le donne in maniera diversa e abbiamo portato il termine curvy, chiedendolo in prestito all’America, semplicemente per indicare un fisico formoso. Tess ha un’altra storia da raccontare, parla della sua fisicità e della sua accettazione. È un bel messaggio, tutte le storie che parlano di accettazione lo sono.

Pensi che le ragazze di oggi guardino ancora sospirando le taglie 38/40 in passerella o prendano anche le curvy come modello?
Io ho tante ragazze che mi scrivono dicendomi “grazie” per il messaggio che porto. Mi auguro che inizino a credere maggiormente in se stesse.

Da blogger e da curvy, ti senti “responsabile” di qualcosa
Indubbiamente mi sono sempre esposta tanto e continuo a farlo. Lo faccio con lo stesso spirito, con coerenza, con passione. Io parlo di volersi bene, andando oltre le etichette. Ho raccontato la mia storia nel mio libro edito da Giunti Editore “Una Vita tutta curve”. Solo il cielo sa quanto è difficile parlare di sé, mettersi completamente a nudo. Quando ricevi lettere di chi con i lacrimoni si rispecchia nella tua storia e prende in mano la sua vita però passa tutto, non ti ricordi più delle difficoltà e pensi a quanto lavoro c’è ancora da fare in questa società 2.0.

Completa questa frase? Curvy è bello perché…
Non posso completarla. Sostituiamo curvy con “donna”. Donna è bello perché è un universo dalle mille sfaccettature. Iniziamo a lasciarci alle spalle le etichette.

Come ti definisci?
Ecclettica e curiosa.

Se la moda è un laboratorio di asole e bottoni in cui si sperimenta un’originalità al limite dell’unicità, in cui i fashion designer cercano forme nuove e volti freschi, com’è possibile pensare che la bellezza possa essere rinchiusa in uno standard? In Italia il 67% delle donne indossa una taglia dalla 44 in su, è segno che il mondo gira in un altro verso. E il mondo è tondo.

Foto by Facebook – Ufficio Stampa

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