Emily Ratajkowski non ha nessuna intenzione di coprirsi. E dopo i bikini bollenti della fine estate arriva con uno spacco ultrasexy a scandalizzare ed estasiare la New York Fashion Week.
Alla New York Fashion Week 2016 scandalizzare è quasi un’utopia. Non è successo con i capelli platinati di Kylie Jenner (LEGGI ANCHE KYLIE JENNER RILASCIA DICHIARAZIONI INASPETTATE SUI SUOI CAPELLI BIONDI) e neanche con l’abito-nude di Chiara Ferragni (LEGGI ANCHE CHIARA FERRAGNI COME GIULIA SALEMI: NUDE LOOK PER LA NEW YORK FASHION WEEK). Ma la peccaminosa Emily Ratajkowski conosce molto bene i suoi polli e sa come stupire e catturare l’attenzione. La modella si è presentata al Bazaar Icons, durante la settimana newyorchese della moda, con un look che definire “audace” sarebbe un garbato eufemismo. Il suo “decolleté incontenibile”, com’è stato definito da qualcuno della stampa, straripava da un abito di Julien MacDonald.
Il vestito, nero e pailettato, copriva a malapena (molto a malapena) il seno di Emily mentre la lunghezza arrivava a metà polpaccio senza stemperare il sexy effetto. A rendere la mora icona ancora più desiderabile, i lunghi capelli sciolti, il make-up marcato sui toni del nero e del grigio scuro e i sandali sottili e slanciati. “Finalmente i democratici americani hanno capito che solo Emily Ratajkowski può sconfiggere Trump” twitta ironicamente qualcuno. Il look ha suscitato ovvie polemiche: lo stilista Tim Gunn ospite all’”E’s Fashion Police” l’ha definito “volgare” e “ripugnante”. La conduttrice NeNe Leakes ha difeso la modella: “Almeno non ha i capezzoli fuori”, ma Gunn non ha cambiato idea, anzi: “Questo è il mio punto di vista. È guidato tutto dai social media? Deve essere tutto scioccante? Vi dirò la verità, io non sono scioccato. Ho vissuto negli anni ’60 e nessun decennio è stato più scioccante di quello nella moda”.
Ma Emily Ratajkowski, a cui sono indirizzate le parole di Gunn, non ha intenzione di stare zitta: “Uomini occidentali del 2016” ha twittato: “Vogliono impedire alle donne all’estero di coprirsi volontariamente in spiaggia e poi vogliono che le donne coprano i loro volgari corpi a casa. Chi controlla i corpi delle donne nel 2016? È il 2016. Perché continuare a dettare quello che le donne possono indossare?”.
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