Daniela Gregis, la natura fa il suo corso

La stilista di Bergamo ha un amore viscerale per tutto quello che è naturale, non sofisticato. Per questo è in grado di creare, attraverso le sue collezioni, armonia totale tra abiti, accessori e chi li indossa. I tessuti sono rigorosamente naturali, le tinte pure: cappelli, scarpe e borse son fatte di materiali “ecologici” come la corda, la paglia, il lino, la raffia. L’ultima sfilata, nella splendida cornice dell’Oratorio della Basilica di Sant’Ambrogio, è stata un inno alla natura e ai suoi colori, al sole che illumina, all’aria che profuma, all’atmosfera tipica di un tranquillo pomeriggio di primavera.

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Dalla zia, che lavorava all’uncinetto, ha imparato il gusto per il bello e la tradizione. Daniela Gregis è una “outsider” della moda italiana perché è in grado di offrire al pubblico capi completamente naturali di gran gusto e dalla confezione garbata. Abiti ultramoderni ed “ecosostenibili” che sanno di passato, quando ciò che si indossava doveva essere in primis comodo, confortevole, fresco d’estate e caldo d’inverno. Se poi era anche bello, tanto meglio. Perché per Daniela Gregis la persona viene sempre prima di quello che indossa.

Lei è riuscita a mettere tutto insieme, sapiente alchimista di moda, design, natura, ambiente, spiritualità e storia. Che gusto bon ton, pur nella loro semplicità, quegli abitini bianchi di cotone grezzo o lino dalle linee pulite, i volumi discreti: nulla comprime la figura, nulla costringe il corpo ad assumere una forma che non ha. Il tessuto, leggero, lo copre e lo accarezza delicatamente, soffice come una piuma. Sono incantevoli i maglioncini di cotone lavorato ai ferri con scollo a barchetta proprio come quelli che facevano un tempo le nonne. Essenziali, senza rifiniture complicate e inutili, solo a guardarli danno idea di comodità, affetto, calore umano. Nei toni del giallo, rosso, arancio, rosa o blu, mettono allegria e illuminano qualsiasi tonalità della pelle.

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Non mancano le stampe: divertenti i pois su freschissime gonne a ruota o spolverini da indossare ovunque e su qualsiasi cosa. Alle più romantiche sono dedicate quelle floreali, per  capi spalla stile “Hollie Hobbie”, mentre per le più “minimal” ci sono le geometriche, su tessuti che ricordano il “batik” e i paesi lontani.

Un cenno a parte meritano gli accessori, misto di ingegno e tradizione: come le scarpe, di corda e rigorosamente fatte a mano, stile sandali, infradito, con laccetti alla caviglia o espadrillas. I cappelli sono in freschissima paglia dal gusto orientaleggiante o ornati di fiori così come le borse intrecciate, capienti e dai lunghi manici perché non sono semplici orpelli, servono davvero a contenere ciò che ci è necessario.

Ovunque c’è un innato senso della misura, che di fronte a certi eccessi di passerella è davvero un lusso. “L’eleganza non è eccesso a tutti i costi”, ripete spesso Daniela Gregis, e non dipende nemmeno dall’età visto che tra le sue “modelle preferite” c’è Benedetta Barzini, storica top model, giornalista e docente di storia della moda. Assistere a una sfilata di Daniela Gregis non è solo l’occasione per scoprire le novità della maison per la prossima stagione ma è un momento spirituale di “recupero” di fiducia ed energia, dove ci si abbandona alla musica, ai rumori, ai colori, al design e al bello in un’aura di continua meraviglia.

Photo credits: ufficio stampa Daniela Gregis

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