La sfilata Dior a Parigi, sotto la direzione creativa di Maria Grazia Chiuri, è un omaggio al DNA chic della maison. Ecco tutti i dettagli.
Nella settimana della Parigi Haute Couture, costellata di eventi e di appuntamenti all’insegna del lusso e dell’alta moda, si festeggiano anche i 70 anni di Dior. La maison è stata celebrata con una mostra, al Musèe des Arts Dècoratifs, ma anche con una sfilata – sotto l’egida creativa di Maria Grazia Chiuri – che celebra i tempi andati con una rete di rimandi e citazioni. L’acclamato direttore creativo di Dior (che ha fatto impennare il fatturato) per la propria sfilata ha scelto il cortile della Dôme des Invalides, il famoso monumento che ospita la tomba di Napoleone.
L’allestimento è stato realizzato in collaborazione con l’artista Pietro Ruffo, famoso per creare set estrosi e creativi. Ruffo ha mescolato stanze ed elementi di varie epoche. La collezione è a tema viaggio ed esplorazioni e ripercorre 70 anni moda, isolando il codice genetico di Dior per riportarlo in passerella fedelmente. La sfilata, a tema esploratrici, schiera le modelle vestite con tailleur alti e sinuosi, tute da aviatori, abiti in organza e chiffon, cappotti lunghi e dritti, cinture in vita, plissettature. A dominare sono i grigi nel loro ampio spettro, che lasciano occasionalmente il posto a qualche macchia di rosso o di rosa cipria, per quanto riguarda il comparto degli abiti da sera. La donna, che non indossa più vistosi marchi o loghi, ha i capelli sciolti e un trucco leggero e naturale. La Chiuri si è ispirata al libro di Giuliana Bruno, “Atlante delle emozioni”, che presenta le mappe dell’anima delle donne.
La donna nuova è un’esploratrice, cerca incessantemente la cultura, mantiene la tradizione e si libera degli orpelli inutili. Maria Grazia Chiuri non ha nascosto l’omaggio a Christian Dior e alla sua rivoluzionarietà. “È un omaggio a Monsieur Dior e al suo intuito anche per la commercializzazione dei suoi vestiti in quei tempi lontani del dopoguerra” ha dichiarato “In archivio ho ritrovato un suo libro del 1953 con le mappe di tutti i paesi che serviva negli anni Cinquanta, quasi un company profile ante litteram”.
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