Red Carpet

Anna Foglietta madrina per Venezia 2020: elegantissima in Giorgio Armani

La 77° edizione del Festival del Cinema di Venezia 2020 è iniziata oggi 2 settembre e terminerà sabato 12. Quest’anno sarà particolare per via dell’emergenza sanitaria che ha colpito tutto il mondo. Il festival non è solo la celebrazione di talenti del cinema ma è una manifestazione simbolica il cui impegno è denso di emozioni. Per questa edizione è stata scelta come madrina l’attrice Anna Foglietta che è arrivata in Laguna fortemente orgogliosa di essere stata scelta. In una situazione del tutto nuova questa sarà la Mostra del Cinema della ripartenza e la madrina ne è ben consapevole. È stata proprio Anna Foglietta a lanciare un messaggio di speranza per tutti e per ricordare al mondo che ce la possiamo fare. Nel primo photocall sul red carpet è stata immortalata l’attrice in tutta la sua bellezza e la sua eleganza.

Venezia 2020: Anna Foglietta sul red carpet e il suo discorso

Anna Foglietta si presenta per i primi scatti, come di consueto, sul red carpet con un abito di Giorgio Armani nero e gessato. L’attrice ha regalato sorrisi ai fotografi nel suo completo con giacca a doppio petto, camicia bianca e pantalone che esalta il suo fisico. Un look androgino spezzato dai tacchi a spillo super femminili. Per il make up ha optato per un rossetto rosso e un trucco occhi leggero con un’acconciatura raccolta e spettinata per dare rilievo alla sua bellezza naturale. Nel rispetto nelle norme anti Covid indossa una mascherina nera in pendant con l’outfit. 

Anna Foglietta si può definire come la madrina di Venezia dell’anno zero. Come ben sappiamo tutti noi abbiamo delle responsabilità in questo periodo difficile. Il discorso da madrina è già pronto e ce lo fa sapere proprio Anna Foglietta in un’intervista anticipandoci che questo sarà un anno speciale:

Mi sono sentita molto orgogliosa di essere scelta come madrina. È un anno speciale, non sarà un anno di festa o spensieratezza, non ci sarà quel caos frenetico caratteristico di Venezia. Ma mi sono detta che anche per il mio modo di interpretare il mio lavoro andava bene: io non ho mai voluto essere troppo sotto i riflettori. Io affronto il lavoro quotidianamente con senso di responsabilità e non ho mai cercato la fama. Sono orgogliosa di essere madrina di un’edizione che resterà, in un senso o nell’altro, nella storia. È un po’ un anno zero, non la vivo come Venezia 77 ma come Venezia zero. E questo mi dà molta forza

Ludovica Burgo

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Ludovica Burgo

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