Design

Il divano del futuro si adatterà quante volte vorremo agli ambienti: ce lo dice l’intelligenza artificiale (e i produttori la seguono)

I designer stanno utilizzando l’intelligenza artificiale anche per progettare i divani. Il risultato è sorprendente.

L’intelligenza artificiale ha dimostrato un potenziale straordinario in diversi settori, dalla medicina all’automazione industriale. Ci sono anche ambiti in cui questa nuova tecnologia può sorprendere e affascinare. Negli ultimi tempi, ad esempio, molti esperti stanno usando l’intelligenza artificiale per il design degli oggetti comuni. Tra le tante cose che si potranno fare nel futuro, c’è la possibilità di progettare i nostri divani.

Le capacità dell’IA può aiutare a rendere più efficienti e facilmente utilizzabili diversi strumenti che usiamo tutti i giorni. L’IA può analizzare le nostre preferenze personali, lo stile della nostra casa e le nostre esigenze di comfort. Utilizzando algoritmi avanzati e l’apprendimento automatico, l’IA potrebbe creare un divano su misura per ogni individuo, soddisfacendo le richieste specifiche e le preferenze estetiche. I designer e i produttori di articoli per la casa hanno subito fiutato l’opportunità e hanno messo l’IA al lavoro.

Tra i primi a farlo, senza troppe sorprese, c’è Ikea, che ha dichiarato di aver utilizzato l‘intelligenza artificiale come un “collaboratore creativo” in un progetto del laboratorio che mira a progettare divani con un design leggero e pieghevole.

Spostare il divano sarà molto più comodo

Il prototipo creato da Ikea si chiama “Divano in Busta” (“Couch in an Envelope”) e pesa meno di 10 chilogrammi. Si può piegare in una busta sigillata sottovuoto simile a una borsa della spesa piuttosto grande. Si prevede che questo divano potrà essere trasportato facilmente da una sola persona con una sola mano.

Il progetto è stato concepito con l’obiettivo di rivoluzionare le aspettative intorno al design dei divani, che spesso venivano visti come pezzi d’arredamento piuttosto ingombranti. Gli studi di Space10 e Panter & Tourron hanno voluto sfidare l’intelligenza artificiale per creare qualcosa di più sostenibile, trasportabile e adattabile.

L’intelligenza artificiale è stata usata per raccogliere idee in maniera più veloce e efficace – velvetstyle.it

L’idea di base era quella di concepire i divani principalmente per il comfort. La produttrice di Space10, Georgina McDonald, ha spiegato che il divano, sebbene sia un oggetto generalmente molto apprezzato, spesso diventa un fardello per le persone a causa del suo peso. È difficile da progettare a causa delle complessità di design ed è difficile da trasportare o anche solo da spostare dentro casa.

Per realizzare questo progetto ambizioso, gli studi hanno collaborato con programmi di intelligenza artificiale come Midjourney e Runway, che generano immagini da descrizioni di linguaggio naturale. Hanno anche coinvolto il chatbot ChatGPT nel processo di sviluppo del divano, prima di trasformarlo in un prototipo fisico.

ChatGPT ha aiutato a creare un divano

Inizialmente, McDonald ha chiesto a ChatGPT di rispondere a una semplice domanda: “Potrebbe un divano entrare in una busta?“. Ben presto si è resa conto che il chatbot non aveva abbastanza immaginazione e non riusciva a pensare oltre le rigide definizioni di “divano” e “busta”. Quindi, in collaborazione con lo studio Panter & Tourron, hanno cercato di spingere l’IA a pensare in modo diverso.

I designer di Panter & Tourron hanno affrontato il progetto attraverso due approcci intersecati: il primo utilizzando i loro schizzi e il secondo sfruttando l’IA generativa, principalmente Runway, un’intelligenza artificiale progettata per generare immagini.

Un divano richiudibile e facilmente trasportabile progettato dall’ia- velvetstyle.it

Inizialmente, hanno trovato l’IA limitante, poiché ogni volta che utilizzavano la parola “divano”, venivano restituite le stesse forme archetipiche che volevano evitare. Tuttavia, cambiando i prompt utilizzati e sperimentando con termini come “piattaforma”, “leggero”, “sostenibile” e “facile da spostare”, i risultati hanno cominciato a cambiare.

Per arrivare al design finale, gli sviluppatori hanno utilizzato una nuova funzione lanciata durante il progetto che consentiva loro di addestrare un modello personalizzato utilizzando le loro immagini come dataset. L’IA generava quindi variazioni su queste immagini, i designer le esaminavano e si creava un ciclo collaborativo.

Il risultato finale è un sistema di sedute verdi su una base piatta con sedute sottili in schiuma imbottita e “ali” modulari e pieghevoli che possono fungere da schienali, braccioli o porta-libri.

L’intelligenza artificiale non può lavorare da sola

Nonostante l’intelligenza artificiale (AI) abbia contribuito molto al progetto, si è scoperto che la tecnologia era meno utile quando si trattava dei materiali utilizzati. Le risposte dell’IA al prompt “sostenibile” potevano sembrare prodotti ecologici, ma non necessariamente utilizzavano materiali meno inquinanti.

In questa situazione, i designer umani sono intervenuti e hanno scelto una base in alluminio, cuscini in schiuma di micelio e un rivestimento in maglia 3D a base di cellulosa per garantire che il prodotto potesse essere completamente riciclabile.

L’intelligenza artificiale si è dimostrata un valido collaboratore, ma gli esperti sostengono che non potrà mai prendere decisioni in maniera totalmente autonoma – velvetstyle.it

Nonostante il successo del progetto, McDonald ha dichiarato di non voler lasciare l’IA a progettare senza l’aiuto umano. Crede che il valore dei designer umani risieda nella loro soggettività naturale, poiché le macchine non hanno esperienze personali o emozioni che possono influenzare il processo creativo.

Il prototipo del divano “Divano in Busta” è stato presentato nella mostra “Design in the Age of AI” organizzata da Space10 al festival “3 Days of Design” a Copenhagen. Al momento, però, non ci sono piani per produrre il divano in serie.

Space10 è un laboratorio di ricerca e design con sede a Copenhagen, che collabora con l’azienda di arredamento svedese IKEA. Lo studio ha anche sviluppato concetti di design che prevedono l’incorporazione dell’IA nell’arredamento e nel design, come il progetto “Updateables”, che propone un’app per il riciclaggio di mobili usati.

Paolo Pontremolesi

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