ORAdesign: per i mobili è tempo di recupero

Il 22 aprile in tutto il mondo si celebra l’Earth day, la Giornata della Terra istituita nel 1970 per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di non sprecare le risorse naturali del pianeta. I progetti di design che si basano su principi ecosostenibili sono sempre più numerosi: architetti e designer spesso scelgono di basare il loro lavoro proprio sulla salvaguardia dell’ambiente. Sul concetto del recupero di oggetti in disuso prendono vita anche i complementi d’arredo di ORAdesign, che trasforma i vecchi pneumatici in pouf e dà nuova vita a pezzi di mobili che finirebbero in discarica.

Il requisito di partenza delle creazioni ORAdesign è il riuso: porre fine allo spreco attraverso un risparmio responsabile. Prendete un oggetto che pensate non possa più avere nessuna funzione, come per esempio un pneumatico da cambiare perché usurato dal tempo. Il laboratorio siciliano, con base a Messina, saprà trasformarlo in qualcosa di assolutamente nuovo, bello e funzionale.

ORAdesign_tavolo

“Pensando all’esigenza di tutti coloro che trovano difficile riuscire a liberarsi di oggetti, di scarti, di materiali vari senza causare sprechi”, spiega la fondatrice Lucy Fenech sulla pagina Facebook ufficiale, “abbiamo deciso di impegnarci a costruire un futuro ecosostenibile in cui tutto ciò che può essere risorsa viene utilizzato dando vita a nuove forme”.

E’ il caso del pouf Urban Style, realizzato impilando tre pneumatici da scooter, che hanno percorso circa 10mila km, e un cuscinetto in pelle. Le gomme sono state pulite, colorate e cucite per farle diventare una seduta originale.

I pezzi realizzati sono unici, come il tavolino formato da un piano che era uno specchio e dalla gambe recuperate da un vecchio mobile in stile barocco, o quello realizzato con una lavagna, perfetto per lasciare esprimere ai bambini tutta la loro fantasia. Il marchio di eco-design gioca molto anche sui colori: un vecchio mobile scartavetrato e ridipinto può essere addirittura più bello dell’originale.

Foto by Facebook

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