Sanremo 2014: il meglio e il peggio dei look della terza serata

Sanremo 2014 continua. Ebbene sì, fino a sabato non c’è modo di ignorare la kermesse, che di canoro quest’anno ha davvero poco rispetto a tutto il resto, ma tant’è. La terza serata, infatti, ancora una volta ha messo in secondo piano gli artisti, a favore degli ospiti, con la Rai che ha reso omaggio alla carriera di Renzo Arbore, piuttosto che quest’ultimo ai 60 anni della tv nazionale, e soprattutto un emozionato – ed emozionante – Luca Parmitano, che con la divisa dell’Aeronautica Italiana entra di diritto nella hit parade dei meglio vestiti non solo di ieri, ma di tutto il Festival.

SANREMO 2014: RENGA SBANCA IN CAVALLI, KASIA SMUTNIAK CON ‘PANCINO’ IN FENDI

Battute a parte (ma anche no), il terzo giorno di Sanremo è corso via senza particolari sussulti, se non forse per la nuova proposta Veronica De Simone, che in abito bianco di pizzo corto con profonda scollatura sulla schiena a mostrare un elaborato tatuaggio orientale ha fatto sobbalzare sulla sedia gli spettatori più agé del Festival (sempre che all’ora in cui si è esibita fossero ancora sintonizzati).

Tra i big, invece, Giusy Ferreri si è esibita in un abito Just Cavalli corto paillettato in una tonalità compresa tra il verde acqua e l’azzurro carta da zucchero con stampe animalier nere tipiche della maison, abbinato a un paio di scarpe con zeppa e tacco altissimo, mentre Noemi ha scelto una mise meno eccentrica rispetto a quella dell’esordio, optando per un vestito lungo nero con profili bianchi sempre di Gattinoni e per una pettinatura con i capelli sciolti a coprire le tempie rasate. Il risultato finale non ha scatenato il putiferio dell’altro giorno, anche se l’effetto non era eccelso, soprattutto per la linea dell’abito, molto mortificante per le curve generose di Noemi.

A finire nel tritacarne del web, invece, è stata Arisa, il cui vestito fasciante argentato Jil Sander è stato paragonato al Domopak, mentre Antonella Ruggiero ha rimediato allo scivolone di stile della prima serata (quando ha abbinato due tonalità di nero diverse), optando per un completo dalle linee pulite, molto sobrio ed elegante.

Tra gli uomini promosso l’insolito duo Raphael Gualazzi in Corneliani e sir Bob Cornelius Rifo (The Bloody Beetroots) con giacca da rocker a camicia e papillon e Renzo Rubino in Jil Sander con calze Gallo color petrolio che hanno suscitato l’interesse di Luciana Littizzetto, mentre Francesco Sarcina (leggi l’intervista di Velvet Music) e Franceso Renga in Roberto Cavalli ‘passano il turno’ senza infamia e senza lode, così come Ron.

Bocciato – di nuovo – Cristiano De Andrè, che sembra che abbia riciclato il completo della prima esibizione (o l’ha fatto davvero?), mentre una menzione al coraggio va senza dubbio a Frankie Hi Nrg, in insolito completo elegante grigio con reverse a contrasto neri, e a Giuliano Palma, che ieri sera ha scelto un vestito con motivo a quadri tone sur tone rosso. Giudizio sospeso, infine, per i Perturbazione: gli abiti di Carlo Pignatelli sono molto particolari e sicuramente adatti al contesto festivaliero, ma l’effetto ‘sbrilluccichino’ della giacca del frontman Tommaso Cerasuolo lascia un po’ perplessi.

Foto by Davide Spada/LaPresse

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