Stromae, dalla musica alla moda: capsule collection unisex in arrivo

E’ il fenomeno musicale del momento: chi non lo conosceva oppure non abbinava al nome e al personaggio la celebre hit del 2010 Alors on danse, dopo la partecipazione alla serata finale del Festival di Sanremo 2014 e l’ospitata da Fabio Fazio a Che tempo che fa si è all’improvviso (o forse no) scoperto fan di Stromae.

STROMAE OSPITE A CHE TEMPO CHE FA: LE FOTO

Classe 1985, nato a Bruxelles da papà ruandese e mamma belga, questo musicista che fonde sonorità elettroniche a partiture d’autore non limita però il suo campo d’azione alle note e da vero e proprio artista a tutto tondo ama sperimentare e indagare le diverse forme espressive: una curiosità intellettuale che l’ha portato a costruire il suo ultimo lavoro, Racine carrée (Radice quadrata), come un concept album dove si fondono musica, naturalmente, danza, arti visiva e moda.

SANREMO 2014: NOEMI PUNK-BON TON IN GATTINONI SCATENA IL WEB

Come ha spiegato in un’intervista al magazine GQ, Stromae (il cui nome significa Maestro in verlan, un gergo che gioca con le sillabe, invertendole) ha infatti realizzato con il suo staff una vera e propria capsule collection di abbigliamento che racconta il ‘dress code’ dell’album, attraverso una serie di capi unisex che, in comune con quest’ultimo, hanno “l’idea di fare ponte tra l’Europa e l’Africa, facendo incontrare il dandismo europeo con il colore e l’energia africani“.

La collezione zero di Stromae si comporrà “inizialmente” di polo e calze prodotte da piccole realtà artigianali europee e avrà il nome di Mosaert (altra costruzione verlan), che è anche quello della sua etichetta discografica, mentre la sua ideazione nasce dal lavoro congiunto della stilista Coralie Barbier e del team creativo multidisciplinare Bold at Work per quanto concerne le stampe (è frutto di una lunga riflessione collettiva sul tema ‘Come costruire il nostro ponte tra due continenti?’“, ci ha tenuto a sottolineare Stromae a GQ).

Per apprezzare il risultato dell’ultima fatica del poliedrico artista belga non resta dunque che aspettare ancora un po’, anche se egli stesso ha anticipato che la grafica e il mood seguiranno quelli già visti in Racine carrée.

Foto by LaPresse/Stefano De Grandis

Impostazioni privacy