Kayla, la baby modella con la sindrome di Down in passerella per Gap

Gap Kids ed Ellen DeGeneres insieme per una collezione dedicata alle bambine di oggi, Girl. Ne abbiamo parlato anche noi da poco, anzi da pochissimo. Inoltre, il brand americano ha annunciato che per presentare la linea al pubblico ha deciso di organizzare una sfilata a Miami e che, in passerella, salirà anche una baby modella molto speciale, Kayla Kosmalski, 9 anni, la prima baby indossatrice con la sindrome di Down. Dopo che la New York Fashion Week ha aperto le sue porte alla diciannovenne Madeline Stuart, quindi, anche il settore della moda giovane sembra voler costruire una nuova immagine di sé.

Kayla è intelligente, bella e gentile e, a volte, un po’ impertinente come ogni bambina di 9 anni – ha detto Amy, la mamma che è anche la sua manager – Vogliamo solo che lei possa seguire i suoi sogni e le sue passioni proprio come ogni bambino dovrebbe. Come ogni famiglia lavoriamo duramente per smentire al mondo che le persone con sindrome di Down non sono meno umani e meritano di essere trattati come qualsiasi individuo“. Tanto che, sebbene la piccola abbia solo 9 anni, la sua “carriera” nel mondo del fashion è già più che avviata.

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Kayla, infatti, è stata eletta Miss Illinois You Can Do It Pageant, ha preso parte al concorso di Miss Incredibile e, recentemente, è entrata in un corpo di ballo. Inoltre, è stata scelta da una squadra di basket professionista Delaware, i 87ers, come mascotte. “Kayla è entusiasta – ha proseguito la mamma – sta facendo proprio quello che ha sempre amato. Da quando è stata scelta per la sfilata di gap, poi, non fa altro che guardarsi allo specchio e si prepara. Ama Gap e ama la moda e le piace truccarsi e acconciarsi i capelli. Insomma, è una bambina di 9 anni come le altre”. Se non riuscisse a sfondare nella moda, inoltre, ha già pronta un’altra strada: essere Mary Poppins. Ma, se da un lato è bene, anzi doveroso, che il fashion system e i media diano al pubblico anche altri modelli di bellezza, dall’altro, il timore che sia solo una trovata pubblicitaria che funziona, un modo per “vendere di più”, è reale. Purtroppo, però, per saperlo con certezza dovremmo solo aspettare e vedere.

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