Greenpeace, lampo made in Italy: addio alle sostanze tossiche

L’impegno della Ditta Giovanni Lanfranchi dimostra che già oggi la moda può fare a meno delle sostanze tossiche, anche in lavorazioni complesse come quelle richieste nella produzione delle chiusure lampo“: queste le parole usate da Giuseppe Ungherese, responsabile della Campagna Inquinamento di Greenpeace in occasione della giornata inaugurale della manifestazione parigina sulla moda e sul tessile Première Vision (come riporta Adnkronos). La Ditta Giovanni Lanfranchi quindi dice addio alle sostanze tossiche anche per la produzione di chiusure lampo. Si tratta di una scommessa ambiziosa per l’azienda bresciana, visto che deve misurarsi spesso con il trattamento di metalli che impiegano elementi molto nocivi (sono undici i gruppi conosciuti).

La Ditta Giovanni Lanfranchi è stata la prima ad introdurre nel nostro Paese il sistema di chiusura delle cerniere lampo nella seconda metà dell’Ottocento. Le richieste della campagna Detox promossa da Greenpeace sono chiare: bisogna dimenticare del tutto le sostanze pericolose e allo stesso tempo rendere pubblici i dati relativi all’impiego di queste nella propria società. Al momento sono ben trentuno i brand (più del quindici per cento della produzione tessile globale in termini di fatturato) che in tutto il mondo hanno sottoscritto degli impegni seri a favore di questa lotta. Una statistica positiva.

I tessuti e gli accessori – ha continuato Ungherese – prodotti a marchio Lampo vengono usati anche da altri marchi della moda italiana e internazionale che si ostinano a ignorare l’impatto dei loro vestiti sull’ambiente e sulla salute di tutti noi. Cosa aspettano Versace, Gucci, Armani e Dolce&Gabbana a fare passi concreti verso una moda pulita e libera da sostanze tossiche?“. Cosa risponderanno questi famosi marchi alle accuse? Lasceranno correre e quindi resteranno in silenzio stampa, diranno qualcosa a riguardo o semplicemente agiranno in modo concreto? Solo il futuro saprà darci la risposta…

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