Daniela Santanchè e quell’abito verde della discordia. La risposta alle critiche è di classe

Da più di ventiquattro ore non si fa che parlare d’altro. E anche noi abbiamo portato alla luce il fattaccio. In occasione della Prima alla Scala di Milano lunedì 7 dicembre Daniela Santanchè ha indossato un completo che ha fatto storcere il naso a molti, nonché scatenare l’ironia del popolo del web che si è lasciato andare a commenti sarcastici e fotomontaggi degni di nota. La gonna di raso verde accompagnata da boa e papillon in tinta e camicia bianca non è stata perdonata da nessuno. Nemmeno da Maurizio Crozza che ha commentato subito la scelta dell’outfit: “Per scongiurare la paura di attentati si è vestita da albero di Natale. Ma l’Isis ne ha rivendicato la scelta“. Tutti si aspettavano una risposta arrabbiata dalla deputata di Forza Italia e invece ha lasciato tutti di stucco.

Grazie a tutti quelli che hanno commentato il mio vestito della Prima della Scala. Siete stati grandi a prescindere…“: questo il post apparso su Facebook e su Twitter qualche ora fa. Meglio riderci su. Come si suol dire, bene o male purché se ne parli. No? Anche perché la Santanchè non ha pensato molto al look. E’ una donna istintiva ed impulsiva. Il nero e le paillettes non le donano e così ha deciso di affidarsi ad un giovane stilista italiano titolare della Ultrachich: “Da tanti anni – ha dichiarato telefonicamente all’Adnkronos – non andavo alla Scala e bisognava dare un segnale che non abbiamo paura di nessuno, tantomeno dell’Isis. In questo senso il verde richiama, naturalmente, Giuseppe Verdi, ma è anche il colore della speranza. Mi piaceva l’idea“.

Sicuramente fra i presenti al grande evento Daniela ha preferito l’abito di Agnese Renzi (di pizzo monospalla firmato Ermanno Scervino) che considera impeccabile e sexy: “Sul palco reale, Agnese era perfetta e con espressione milanese doc assolutamente giusta“.

Foto by Twitter

Impostazioni privacy