Renato Balestra, l’irresistibile coerenza di un “couturier”

Successo per la sfilata d’alta moda dello stilista Renato Balestra che in passerella ha portato gli elementi a lui più cari, quelli di sempre, sapientemente rivisitati per dar vita a una collezione lussuosa, sorprendente, piena di dettagli interessanti e intrecci maliziosi. Perchè lo stilista romano è uno dei pochi che sa come reinventarsi rimanendo sempre sè stesso.

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C’erano tutti i suoi amici e le affezionate, blasonate clienti alla sfilata di Renato Balestra presso l’ex Dogana, il “cuore” pulsante di Altaroma. In prima fila Milly Carlucci, Tiziana Rocca, Anna Venturini Fendi, nobildonne e fashion victims, pronte per vedere la nuova collezione Autunno-Inverno 2016/2017.

Come sempre Renato Balestra non ha deluso le aspettative di chi è caro alle linee della maison e di chi è alla costante ricerca di novità e “capricci di moda”. Ogni modello, da tailleur con abito e giacca agli abiti da sera, persino da sposa, ha catturato l’attenzione degli spettatori per la consueta eleganza delle forme ma anche per gli insoliti dettagli che hanno caratterizzato tutta la collezione. Come l’anello di strass posizionato poco sopra al punto vita, centro malizioso e ideale da cui parte il drappeggio dell’corpetto, o i delicati intrecci che lasciano scoperta una parte del corpo in tutta la sua lunghezza, o gli intarzi che svelano il corpo ma non troppo, lasciando allo spazio la giusta immaginazione. O ancora i ricami “a catena” sempre di tessuto, peculiarità dei modelli più sofisticati e seducenti.

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Essenziale la palette dedicata ai vari toni del blu con una particolare attenzione, ovviamente al Blu balestra, simbolo della maison e mai così luminoso come quest’anno. Largo spazio anche al profondo blu notte, più nuovo del nero, per una donna “ultrachic” e non solo “dark”. Belli anche i modelli plissè in una nuance delicata che cambia tonalità a seconda della luce: ghiaccio, verde acqua, blu tiffany: l’effetto è comunque principesco e frizzante.

Le signore hanno applaudito particolarmente gli abiti dai tessuti fluidi e leggeri con effetto lucido-opaco che accentua il contrasto luce e ombra e quelli il cui plissè della gonna crea un effetto madreperla di grande impatto visivo.

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Interessanti i blousons in taffertà trapuntato con swarosdky della stessa tonalità da indossare sui modelli da gran sera dello stesso colore. L’abbinamento di un capo generalmente “smart” a un classico abito da sera è soprendente. Spiace solo per le modelle, avvolte in questi soffici piumini, che devono essere caldissimi mentre nella sala la temperatura è torrida. Ma, come dice il Maestro Alberto Testa, critico di danza, riferendosi ai ballerini che volteggiano sulle punte, “quando c’è arte non c’è sofferenza. Lasciate che soffrano”.

Renato Balestra è uno dei pochi che ogni anno “shekera” gli elementi che lo contraddistinguono tirande fuori sempre qualcosa di nuovo, che porti la sua firma ma sia diverso da qualsiasi capo già visto. Scambia l’odine degli “addendi” ma il risultato non cambia: elegante, civettuolo, persino sontuoso. Come l’abito da sposa che ha chiuso la sfilata, con preziosissimo corpetto, gonna dai giusti volumi e ampio mantello di organza ricamato con fiori di perle.

Il giusto lieto fine per una collezione fiabesca.

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