Alla Milano Fashion Week 2016 lo stilista Alessandro Michele per Gucci ha presentato le nuove ballerine da uomo. Una scelta stilistica innovativa ma criticata da molti.
Nel campo della moda lo stile femminile e quello maschile incominciano ad essere sempre più vicini, distaccandosi dai vecchi stereotipi di genere. Diventa sempre più usuale vedere modelle in passerella che indossano abiti maschili come cappotti oversize e cravatte e modelli che appaiono con gonne ed abiti femminili. Si tratta di una vera e propria rottura degli schemi, che sta lentamente rivoluzionando le collezioni delle maison più famose.
Dopo la “MalePolish Revolution”, lanciata da Marc Jacobs [LEGGI ANCHE: MARC JACOBS LANCIA UNA NUOVA RIVOLUZIONARIA TENDENZA: LO SMALTO PER UOMINI], anche lo stilista Alessandro Michele, ha voluto sorprendere il mondo della moda, presentando una nuova immagine maschile. Durante la Milano Fashion Week 2016, alcuni modelli hanno indossato delle ballerine, realizzate in vari colori, con lacci sul collo del piede. Senza dubbio la scelta stilistica del direttore artistico di Gucci è stata originale, ma non ha convinto quasi nessuno e, a distanza di settimane dalla kermesse milanese, continuano le polemiche.
Riproporre una storica calzatura femminile sotto un abito maschile può essere senz’altro un valido esempio di innovazione, ma difficile da riportare alla vita reale. Del resto, lo stesso Gucci aveva già anticipato la sua volontà di unificare le collezioni in passerella con sfilate unisex a partire dal 2017 [LEGGI ANCHE GUCCI: SFILATE UNUSEX DAL 2017] La scelta di mescolare l’universo maschile con quello femminile tuttavia non è solo opera di Alessandro Michele.
I capi unisex rappresentano la nuova tendenza e vari stilisti hanno lanciato collezioni ungendered, tra cui Vivienne Westwood, che nella sua ultima collezione ha estremizzato il tema no gender con morbidi abiti lunghi fino ai piedi e gonnelloni che gli uomini indossano con stivaletti colorati alti fino al ginocchio o scarpe con la zeppa alta. Una scelta mirata ad abbattere esplicitamente la distinzione tra i generi, per una moda “indossata dalle persone”, senza nessuna distinzione sessuale.
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