Piazza del Popolo è uno dei luoghi più importanti e iconici di Roma ma non tutti conoscono la storia del suo nome.
Un luogo iconico della Città Eterna dove si incrociano ben tre vie, le principali del centro storico: via del Babuino, via di Ripetta e via del Corso. Un tempo era l’ingresso principale della città ed è per questo che ha assunto un valore storico e simbolico senza precedenti.
Nel tempo ha mantenuto quel fascino e quella bellezza, proprio sotto i giardini del Pincio, si è rinnovata senza mai perdere la sua essenza.
Piazza del Popolo: la storia
Oggi è una delle piazze principali di Roma ma al tempo era parte dei giardini di Nerone, non a caso infatti ci sono ancora alcuni dei principali monumenti della città. È la sua storia ad essere molto particolare e meritevole di una visita da parte di coloro che non ci sono mai stati, ma anche da chi ha visitato Roma senza troppo soffermarsi su questo punto.
La piazza però aveva una forma diversa, era rettangolare ed era considerato il punto di partenza di alcune vie. L’urbanizzazione inizia solo a metà ‘500, arriva a fontana del Trullo, poi l’obelisco che è possibile ammirare da ogni punto, alto 24 metri, il primo della città ad essere spostato. Quasi tutte le opere oggi visibili vennero ideate tra il Quattrocento e il Seicento, non tutte in quel punto, talvolta infatti molte sono state spostate da altre zone della città. La struttura venne via via modificata acquisendo la forma attuale.
Questo è il cuore della città, non solo il suo accesso principale ma anche il punto in cui è possibile visitare Porta Flaminia, le Mura Aureliae. Oggi si tengono tanti concerti in piazza, manifestazioni e incontri. Roma offre sicuramente tanto da visitare, è un vero Impero dal punto di vista archeologico e vanta tantissimi siti che sono stati riconosciuti come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO ma le piazze sono forse la rappresentazione più spettacolare della sua maestosità.
Perché Piazza del Popolo si chiama così?
Questo è forse il quesito maggiore a cui molti non sanno dare una risposta. Nell’antichità la piazza era chiamata Campo Marzio in onore del Dio Marte, proprio per questo i romani erano soliti praticare l’arte militare, si tenevano i comizi per eleggere i Magistrati e i Senatori e così è stato nel tempo.
Il suo nome però deriva da Populos che in latino vuol dire pioppi. Non c’entra niente quindi con il popolo. Essendo la piazza parte dell’abitazione dell’imperatore Nerone e nello specifico dei suoi giardini vantava un bellissimo bosco di pioppi, voluti appositamente lì. C’è anche una credenza in merito che riguarda comunque Nerone, si racconta che la sua tomba sia sepolta al centro della piazza e che la salma fosse stata disposta sotto un albero di noce da cui l’imperatore torna a infastidire chiunque si trovi nelle vicinanze.
Cosa vedere in Piazza del Popolo
Determinate le motivazioni del nome particolare è importante anche comprendere cosa vedere. La Porta del Popolo è l’ingresso da Piazzale Flaminio, la strada romana dove arrivavano i pellegrini. La Porta fu commissionata a Michelangelo che però passò l’incarico a Bigio. La facciata è stata realizzata dal Bernini. Da non perdere Santa Maria Del Popolo, la chiesa che si trova proprio nella piazza in cui sono custoditi i dipinti di Caravaggio, alcune opere rinascimentali e moltissimi dettagli evocativi del tempo e del potere papale. Fu voluta proprio da Pasquale II per la memoria di Nerone.
Ci sono anche due chiese gemelle, Santa Maria in Montesanto e Santa Maria dei Miracoli. Guardandole dalla piazza è molto curioso notare come siano praticamente perfette e uguali. Si trovano sul lato del Tridente, sono state costruite a pochi anni di distanza dal Bernini e da Carlo Fontana.
Piazza del Popolo è nota anche per le sue fontane, vi sono quella dei Leoni, meglio conosciuta dell’Obelisco, con vasche rotonde e leoni in marmo bianco. Al centro c’è la Dea Roma e due statue che rappresentano il Tevere e Aniene. Questa è sicuramente la più maestosa ed imponente, anche se Roma vanta alcune delle fontane più belle al mondo. Non è possibile non citare, tra gli elementi da visionare, l’Obelisco che è il vero simbolo di questa piazza. Altro 23.3 metri fu iniziato dal Faraone Seti I e portato a termine solo dal figlio Ramses II. Questo è noto non solo per la sua struttura ma per essere stato trasferito per celebrare la conquista dell’Egitto per volere di Augusto.
L’obiettivo della progettazione era proprio dare un’apertura sulla città con un ingresso trionfale. Le dimensioni sono così importanti che consentono di ospitare fino a 65 persone. Il vero punto saldo però è che questa rappresenta al meglio la stratificazione architettonica della città e anche il suo riassetto perché la movimentazione dell’obelisco e degli altri elementi sono una questione molto particolare, soprattutto se si immagina il tempo in cui il tutto è avvenuto. Niente di meglio che visitare la piazza e poi perdersi tra le strade adiacenti lasciandosi trasportare solo dal fascino immenso di Roma.