La splendida Regina di Giordania è considerata una delle donne più belle del mondo: le sue due figlie ne hanno ereditato il fascino
Quella di Rania e di Re Abdallah può considerarsi, a tutti gli effetti, una favola romantica. Lei, una ragazza comune, agli inizi della sua carriera lavorativa e lui, principe di Giordania che, ai tempi, non era ancora stato designato come erede al trono. Da un incontro casuale ad un amore che, oggi, è tra i più saldi e ammirati tra quelli monarchici, il loro matrimonio dura ormai da trent’anni e ha portato alla nascita di quattro splendidi figli.
Le due principesse, Iman nata nel 1996 e Salma nel 2000, hanno ereditato tutta la bellezza iconica, raffinata e ricca di fascino della splendida mamma. E hanno già dimostrato di avere anche una brillante intelligenza e una voglia di fare e affermarsi nel mondo indipendentemente dal loro status. A ereditare il trono sarà infatti Hussein, loro fratello maggiore da poco convolato a nozze. E, dopo di lui, nonostante sia più piccolo delle sorelle, in linea di successione c’è il minore di casa, Hashim, nato nel 2005.
Rania e Abdallah, dal primo incontro al matrimonio: una vera favola
Quando a sedere sul trono era il padre dell’attuale sovrano, la corona non era all’epoca certezza per quest’ultimo. Il successore designato, infatti, era il fratello dell’allora Re, il Principe Hasan. Una decisione che fu cambiata “all’ultimo momento” e che modificò le sorti della Giordania. Così come fece l’incontro di Abdallah con Rania, avvenuto per caso, durante una cena ad Amman, capitale del paese.
Qui Aisha, sorella dell’allora principe, aveva organizzato una cena e invitato alcuni amici, tra cui la giovane e splendida Rania, impiegata della Apple trovatasi in Giordania quasi per caso a seguito della mancata ottenuta carica di dirigente. Un colpo di fulmine? Non è dato di sapersi, anche se è molto probabile. Ciò che è certo è che quella sera il futuro Re incontrò quella che sarebbe diventata la sua regina e la madre dei suoi figli.
“Lui aveva un sorriso ampio e sincero, comunicava un’energia contagiosa”, avrebbe raccontato Rania, a proposito del loro incontro. “Quando è entrata, ho capito subito che era speciale” sarebbero state le parole del Re. E, a quanto pare, galeotti fu una scatola di cioccolatini con cui Abdullah convinse la giovane ad accettare “un invito”. L’inizio di una storia che sarebbe culminata con la proposta di matrimonio e le magnifiche nozze, avvenute, ormai, trent’anni fa.
Dal loro amore sono nati i quattro figli: Hussein, Iman, Salma e Hashim. Il primogenito è convolato a nozze giusto qualche tempo fa e alle nozze hanno preso parte molti reali europei, tra cui William e Kate. Le due principesse, del resto, non hanno mancato di rendere fieri e orgogliosi i genitori. Bellissime e intelligenti, sembrano aver ereditato ogni pregio della madre.
Iman e Salma, chi sono le figlie di Rania di Giordania
La maggiore tra le due, Iman, è nata nel 1996 e ha studiato all’Accademia Internazionale di Amman, laureandosi nel 2006 e conquistando anche il premio come miglior atleta femminile della sua classe. Dopodiché ha frequentato l’Università di Georgetown a Washington, come prima di lei aveva fatto il fratello maggiore e di recente è convolata a nozze. Nel marzo di quest’anno, infatti, ha sposato Jameel Alexander Thermiotis.
Salma è nata nel 2000 e, come la sorella, ha frequentato l’Accademia ad Amman. Si è poi impegnata presso la Royal Military Academy Sandhurst nel Regno Unito e ha conquistato il primato di prima donna pilota nelle Forze Armate della Giordania. Per quanto riguarda la sua vita sentimentale non ci sono molte informazioni, sembra essere molto riservata.
Entrambe le principesse hanno ereditato la bellezza eterea e raffinata della mamma. Stessi lineamenti, stesso colore di capelli e stesso luminoso sorriso. Proprio come Rania, sfoggiano un’innata eleganza e una classe unica in ogni occasione, come dimostrato al recente matrimonio del fratello maggiore. E, ovviamente, si sono già dimostrate giovani donne brillanti e intelligenti, pronte a lavorare sodo per raggiungere i loro obbiettivi. Due gioielli della corona, non c’è che dire!
