Perchè i vestiti nuovi vanno sempre lavati: parla l’esperta

Quando si acquistano i vestiti nuovi, che sia dell’intimo o un paio di jeans, andrebbero sempre lavati prima dell’uso.

Non tutti hanno l’abitudine di lavare gli indumenti prima di utilizzarli, c’è chi predilige questa prassi per una questione di igiene, chi invece non lo fa mai per evitare che il capo inizia già ad essere scolorito e quindi risulti invecchiato.

Con la moda del fast fashion questo sentimento si è diffuso ancor di più. Capi che costano poco e che quindi hanno talvolta un ciclo di vita breve, non vengono igienizzati adeguatamente per evitare che subiscano già i primi danni. Il problema però è serio ed è per questo motivo che gli esperti mettono in guardia su cosa fare e anche perché.

Perché lavare i capi è una questione di sicurezza

Per alcuni potrebbe essere il frutto di un comportamento eccessivo, maniacale, non dovuto eppure igienizzare un indumento prima di indossarlo deve essere prassi consolidata per questione di salute, non solo di estetica. Non è un modo per lavare la camicia e renderla inamidata alla perfezione ma piuttosto una prevenzione concreta per il proprio benessere.

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Come igienizzare i vestiti nuovi (velvetstyle.it)

C’è chi non lo fa perché si annoia, chi invece teme l’usura e chi ancora lo fa solo per alcuni capi quelli intimi che quindi vanno a diretto contatto con la pelle. La verità è una sola, e lo dicono gli specialisti, i capi non vanno mai indossati una volta acquistati, è rischioso già abbastanza provarli, tenerli per ore poi potrebbe dare effetti ben più gravosi per il corpo.

La questione è relativa a due vie principali: da un lato ci sono i prodotti utilizzati per la realizzazione, quindi sostanze anche chimiche, coloranti, irritanti, dall’altra una questione di igiene per germi e batteri dati anche da altre persone che hanno provato il capo. Non è quindi possibile pensare di poterlo indossare subito. Durante il processo di lavorazione i capi vengono colorati, trattati, tagliati e quindi passano di mano in mano, di macchinario in macchinario.

Dai batteri ai conservanti: tutto ciò che si trova sui capi nuovi

Tutto ciò che viene fatto, resta intriso nel tessuto e arriva direttamente alla persona. La procedura di lavaggio rende quel capo pronto all’uso ma prima tutte le sostanze non sono state rimosse. Non tutti sanno che sui capi vengono addirittura inseriti dei conservanti, questi servono per evitare che si possano generare muffe e simili durante il trasporto o l’accantonamento in magazzino.

Ci sono i coloranti che sono allergeni molto forti, potrebbero provare reazioni violente, vi sono poi le resine di formaldeide che provocano allergie e dermatiti, le tinture (in particolare quelle blu usate per i jeans). Non è solo un fatto di igiene ma di sicurezza.

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Rischi legati agli abiti nuovi (velvetstyle.it)

Sulla questione personale viene da riflettere sul fatto che l’abito venga provato da più persone e non si conoscono certo le condizioni degli altri. Basterebbe un batterio per attaccare la pelle o un semplice fungo per la diffusione immediata sul corpo. Senza contare che questi capi risultano colmi di batteri fecali e lieviti che possono determinare la comparsa di patologie certo non facili da gestire.

I dati delle analisi sono molto chiari e per niente confortanti a riguardo. I rischi maggiori sono anche dati dalle cuciture interne, sotto le ascelle, lungo le natiche o inguinali. Non verrebbe da pensarlo eppure i campioni sono risultati in questi punti dei covi di germi e agenti patogeni.

La soluzione perfetta è lavare i capi prima di indossarli anche semplicemente 20 minuti con acqua fredda, al fine di non rovinarli ma aggiungendo sale e bicarbonato per migliorare l’azione disinfettante. Quando si provano invece è meglio non spogliarsi o fare shopping con calzamaglie e maglia intima, così da rimuovere i capi superficiali ma tenere questi per evitare il contatto diretto con la pelle.

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