Principe William, il retroscena spunta fuori adesso: “Solo e isolato”, la confessione

Il Principe del Galles ricoprì per diversi anni il ruolo di pilota presso la East Anglian Air Ambulance, prestando soccorso ai bisognosi.

I membri della Royal Family sono dei semplici personaggi pubblici? Produrre questa associazione sarebbe alquanto riduttivo. Contrariamente ai divi/dive internazionali, i residenti di Buckingham Palace si impegnano attivamente e concretamente, in favore della società britannica.

Per questo motivo, la loro presenza è radicata intrinsecamente nel territorio inglese. William in particolare, oltre a prestare servizio nella RAF, entrò a far parte della East Anglian Air Ambulance, divenendo un vero e proprio pilota ed operatore di emergenza.

William, la sua esperienza come pilota di eliambulanza

In occasione della Giornata mondiale della salute mentale, il Principe del Galles ha visitato la Blue Light Hub, ovverosia la base operativa del South Central Ambulance Service, della polizia della Thames Valley ed infine del Buckinghamshire Fire ad Rescue Service. Si tratta di un evento molto caro all’erede al trono, proprio perché egli stesso servì la East Anglian Air Ambulance come pilota di eliambulanza. Un’esperienza tanto formativa, quando delicata, che lo costrinse ad una condizione di estrema difficoltà.

William collaborò con i servizi di emergenza
William come pilota di eliambulanza, prestò servizio di soccorso – foto: ansa – velvetstyle.it

William prestò servizio dal 2014 al 2017, divenendo un operatore di emergenza a tutti gli effetti. Il suo sguardo si posò così sulla sofferenza delle famiglie in lutto, così come sui corpi dei pazienti gravemente feriti o ammalati. Tutto ciò influenzò inevitabilmente la sua salute mentale, tanto che arrivò a definire il suo stato d’animo come una “caduta da un dirupo”. Tuttavia, tre anni di servizio non possono niente contro i decenni affrontati dai vigili del fuoco, dai poliziotti e dai medici in servizio.

Il Principe del Galles ha quindi chiesto ai presenti se le istituzioni contribuissero attivamente alla loro serenità, in quanto egli stesso si sentì “solo ed isolato”. E’ quindi intervenuto l’ufficiale di polizia Willker Da Silvia Melo: “Qui il management è molto più consapevole [in merito ai possibili problemi di salute mentale]. Il supporto c’è” – ha quindi concluso.

William, oltre ad esprimere la sua ammirazione per gli operatori di emergenza, ha voluto dedicare un pensiero a tutti coloro che invece hanno lasciato il lavoro da diverso tempo. La perdita del lavoro, soprattutto in seguito al pensionamento, può trasformarsi in un disagio per chiunque sia abituato ad impegnare interamente le proprie giornate. Egli stesso soffrì moltissimo in seguito al suo ritiro dalla RAF e dalla East Anglian Air Ambulance.

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