Tutto sul piano salva casa: una sanatoria che rappresenta una nuova speranza per regolarizzare le irregolarità edilizie
Il decreto legge 69/2024, meglio conosciuto come il piano “Salva Casa“, segna un punto di svolta nella gestione delle irregolarità edilizie.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, questo provvedimento non rappresenta un condono edilizio tout court, bensì introduce una procedura semplificata per la sanatoria di piccoli abusi all’interno degli immobili. La legge ha subito modifiche significative rispetto al Testo Unico dell’Edilizia, introducendo novità che cambiano in modo rilevante l’approccio alle irregolarità.
Una delle innovazioni più significative riguarda la cosiddetta “doppia conformità”. In passato, per sanare modifiche apportate agli immobili era necessario che queste fossero conformi sia alle norme edilizie vigenti al momento dei lavori sia a quelle attuali. Questo requisito rimane invariato per gli abusi più gravi; tuttavia, per quelli minori è stata introdotta una grande semplificazione: non è più richiesta la doppia conformità e basta presentare una Scia in sanatoria.
Il decreto interviene direttamente sul Testo Unico dell’Edilizia definendo nuove categorie di opere sanabili e chiarificando cosa si intende per “stato legittimo” degli immobili. Tra le opere ora regolamentate troviamo l’installazione di pompe di calore sopra i 12 kW, la rimozione delle barriere architettoniche e la realizzazione di vetrate panoramiche amovibili su balconi. Importanti novità riguardano anche il cambio destinazione d’uso senza opere edilizie e l’adeguamento dei parametri per l’abitabilità dei micro appartamenti.
Il decreto fornisce importanti chiarimenti sul cambio destinazione d’uso, consentendolo senza necessità di opere edili e facilitando così trasformazioni da commerciale ad abitativo o viceversa. Questa flessibilità rappresenta un vantaggio notevole per i proprietari immobiliari che cercano soluzioni rapide ed economiche per adeguare gli spazi alle nuove esigenze.
Un altro aspetto fondamentale del decreto riguarda i micro appartamenti: viene abbassata sia l’altezza minima (da 2,70 a 2,40 metri) sia la superficie minima richiesta (da 28 a 20 metri quadrati per i monolocali). Queste modifiche aprono nuove possibilità nel mercato immobiliare urbano dove lo spazio è sempre più prezioso.
Sanare le difformità ha un costo che varia in base alla gravità dell’abuso e all’aumento stimato del valore dell’immobile conseguente alla regolarizzazione. Con le recenti modifiche legislative sono stati introdotti tetti massimi ai costi della sanatoria riducendoli significativamente rispetto alle previsioni iniziali. Ciò rende il processo più accessibile ai proprietari impegnati nella regolarizzazione delle loro proprietà.
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