Il 25 dicembre 1987, Lady Diana, allora principessa di Galles, fece un gesto di stile e coraggio che ha segnato una svolta nella moda.
Indossando un cappotto giallo a quadri durante la tradizionale messa al castello di Windsor, Diana non solo sfidò le convenzioni cromatiche del Natale a Buckingham Palace, dominato da toni classici come bordeaux e verde, ma trasmise anche un messaggio profondo di forza e determinazione in un momento particolarmente turbolento della sua vita personale.

Quella mattina di Natale, Lady Diana apparve con un maxi coat oversize che si distingueva per la sua linea ampia e le maniche generose, lungo fino ai polpacci e stretto in vita da una cintura nera. La fantasia a quadri e i bottoni a contrasto, abbinati a un cappello e a stivali dello stesso colore, rappresentavano una scelta di stile audace, che si discostava nettamente dalle aspettative tradizionali della famiglia reale. Il principe Carlo non era presente quel giorno, e Diana, sola, teneva per mano il figlio William, pronta a rappresentare la monarchia davanti al mondo, nonostante le difficoltà personali legate al matrimonio ormai in crisi a causa delle infedeltà del marito.
Il cappotto giallo di Lady Diana: simbolo di una rivoluzione silenziosa
Questo cappotto giallo non fu solo un capo d’abbigliamento, ma un vero e proprio simbolo di resilienza, un gesto di personalità e sfida che anticipò il percorso di emancipazione e consapevolezza che avrebbe caratterizzato gli anni successivi della sua vita. Diana, infatti, si affermò come una figura di riferimento non solo per il suo impegno sociale, ma anche come un’icona di stile senza tempo, la prima vera influencer della moda reale, capace di dettare tendenze ancora oggi attualissime.

Diana Frances Spencer, nata il 1º luglio 1961 a Sandringham, entrò nella famiglia reale nel 1981 come consorte del principe Carlo, futuro re Carlo III del Regno Unito. Nel corso dei suoi sedici anni sotto i riflettori, Diana conquistò il mondo non solo per la sua eleganza e il suo charme, ma anche per la sua dedizione verso cause umanitarie, diventando un simbolo di empatia e impegno sociale. La sua tragica scomparsa nel 1997 a Parigi non ha mai oscurato la sua immagine, che continua a vivere con forza nell’immaginario collettivo e nella cultura popolare.
La sua influenza nel mondo della moda è evidente ancora oggi: dal ritorno di stili anni Ottanta e Novanta nelle passerelle contemporanee alla presenza costante delle sue scelte iconiche nelle produzioni cinematografiche e televisive, come nella serie di successo “The Crown”. La giovane attrice Emma Corrin, che ha interpretato Diana, ha indossato fedelmente quei capi simbolo, contribuendo a mantenere viva l’eredità estetica della principessa.
L’eredità di Lady Diana nella moda e nella cultura contemporanea
La moda di Lady Diana non è mai stata relegata al passato. Anzi, la sua capacità di mescolare capi tradizionali con tocchi innovativi ha fatto sì che il suo stile fosse anticipatore di tendenze che oggi dominano il panorama fashion globale. Dai maglioni oversize ai cappotti squadrati, dalla camicia con il pussybow ai jeans a vita alta, molti elementi del suo guardaroba sono diventati capisaldi di un’estetica che continua a influenzare designer e appassionati di moda.
Il suo impatto è stato anche amplificato dalle nuove generazioni, che ne riscoprono la figura attraverso documentari, serie tv e social media, dove Diana è diventata una vera e propria icona pop. Il suo stile e il suo modo di essere rappresentano ancora oggi un modello di eleganza e autenticità, capace di attraversare decenni e culture diverse.
In questo contesto, quel cappotto giallo a quadri indossato durante il Natale del 1987 si erge come un simbolo di coraggio e indipendenza, un segno tangibile della personalità complessa e affascinante di una donna che ha saputo trasformare le difficoltà in forza, lasciando un segno indelebile nella storia della monarchia e della moda mondiale.
