Comune di Milano VS D&G: continua la polemica

Continua la polemica tra gli stilisti Domenico Dolce e Stefano Gabbana e la giunta comunale di Milano: dopo la serrata delle boutique durata tre giorni, a breve anche la restituzione dell’Ambrogino d’oro, in quanto presunti evasori fiscali. Tutto è iniziato lo scorso giovedì, quando l’assessore alle Attività produttive della città ha dichiarato che il Comune non avrebbe dovuto farsi rappresentare da due evasori. Gli stilisti sono stati infatti condannati in primo grado a un anno e 8 mesi di reclusione per la presunta evasione fiscale di 200 milioni di euro, pur continuando a rivendicare la piena innocenza e promettendo un ricorso in appello.

A seguito dell’affermazione azzardata dell’Assessore (del resto gli stilisti risultano innocenti fino al terzo grado), in un primo momento il sindaco Giuliano Pisapia si era scusato per l’uscita impudente del membro della sua giunta ma, riferendosi all’accesa polemica scattata su Twitter e incentivata dagli stilisti, ha fatto un passo indietro affermando: “Basta, gli indignati adesso siamo noi. Dolce e Gabbana dovrebbero chiedere scusa a Milano”. E ancora: “Che c’entra “Milano fai schifo”? Sono molte le cose che fanno schifo, ma non ho mai visto chiudere i loro negozi per le stragi, le guerre, le ingiustizie”.

Di diversa opinione l’assessore Carmela Rozza, che ha precisato: “Una cosa sono i cittadini Dolce e Gabbana, verso cui è giusto il richiamo alla correttezza fiscale, altro sono l’azienda e la creatività che rappresentano nel mondo. La moda è forza per Milano, devono stare insieme”.

Intanto la Regione Campania, per bocca (anzi tweet) dell’assessore Mario Melazzini, ha spalancato le porte agli stilisti, scrivendo: “Siamo pronti ad accogliere il core business del marchio se vogliono trasferirsi a Napoli”.

Infine, riferendosi all’onorificenza conferita tempo fa dal Comune di Milano a Dolce & Gabbana, Stefano Gabbana ha twitterato: “Per quanto riguarda l’Ambrogino d’oro ci e’ stato richiesto indietro in quanto presunti evasori e a tempo debito lo ridaremo moooolto volentieri”.

Foto by Facebook

Impostazioni privacy