“Casta” o “Sfacciata”, la lunghezza della gonna descrive le donne

Le donne si “misurano” dalla lunghezza della donna. Oppure no… a lanciare la provocazione è stata Rosea Lake, una studentessa iscritta al primo anno di graphic design dell’università di Vancouver. Per farlo ha postato sul suo profilo Tumblr una foto che ha letteralmente fatto il giro del mondo, finendo anche su riviste autorevoli.

Lo scatto mostra una donna ripresa di spalle con delle scritte sulle gambe, ognuna delle quali segna un livello di lunghezza della gonna indossata con conseguente definizione o, per meglio dire, pregiudizio. L’idea le è venuta dai bricchi graduati in uso durante le esercitazioni di scienze che, con le loro stanghette, segnano la quantità di materia presente all’interno. Secondo lo stesso principio l’orlo della gonna, a seconda di dove è posizionato, mostrerebbe lo “spessore” intellettuale e stilistico dell’interessata.

Se la lunghezza è a metà polpaccio allora si tratterà di una matrona, mentre appena qualche centimetro più su la definizione si trasforma in prudente. Con la gonna sotto al ginocchio si è vecchio stile, poco più corta diventa corretta. Le complicazioni arrivano una volta superata la frontiera della rotula: per appena qualche “frammento” di pelle in più si passa pericolosamente da flirty a sfacciata, per poi approdare a definizioni come donnaccia e un altro paio un tantino più colorite.

Più o meno stoffa per etichettare una categoria, giudicandola dal tipo di gonna che indossa. Naturalmente Rosea Lake vuole stuzzicare e non condannare, al contrario di chi invece vede nell’orlo un reale metro di giudizio. L’errore di osservare, criticare e bollare qualcuno per ciò che indossa, almeno una volta nella vita, lo abbiamo fatto tutti ma questa immagine dovrebbe ricordare quanto pericolosi possano essere i pregiudizi… Se l’abito non fa il monaco, perché mai la gonna dovrebbe fare la donna?

Foto by Facebook

Impostazioni privacy