L’attenzione alla salute dei lavoratori e alla sostenibilità ambientale sono due temi molto discussi nel mondo della moda, con un numero (fortunatamente) sempre maggiore di aziende che si impegna a tenerne conto. Tra queste Dockers, che nella sua nuova collezione Dockers Wellthread è riuscita a fare confluire entrambi gli aspetti, proponendo una serie di capi prodotti secondo principi di ecocompatibilità ed ecosostenibilità, in una fabbrica che è parte di un “programma pilota finalizzato a migliorare il benessere dei lavoratori del settore dell’abbigliamento che fisicamente realizzano i vestiti“.
MAX MARA ANNUNCIA LA PRIMA CAPSULE COLLECTION ECOLOGICA
Le giacche Khaki, le t-shirts, le camicie casual e i pantaloni che fanno parte di Dockers Wellthread sono infatti progettati a partire da uno studio dei capi degli archivi storici dell’azienda da parte del design team, finalizzato a capire come l’abbigliamento dura del tempo, e quindi realizzati con “specifici materiali e metodi di costruzione, rinforzando i punti di stress dei capi, le asole dei bottoni e le tasche“.
Il risultato sono abiti 100% in cotone, “compresi filo e tasche“, con dettagli di metallo compresso, “facilmente estraibili servendosi di un magnete“, che possono essere completamente riciclati alla fine del loro ciclo vitale. Ma non solo. La scelta di utilizzare “una speciale tecnica di tintura in capo, che riduce il consumo di acqua ed energia tramite coloranti per acqua fredda per i top e coloranti reattivi senza sale per i pantaloni” e di effettuare il processo su richiesta, nella fabbrica e non nella filatura, permette di risparmarmiare acqua ed energia, rispettando l’ambiente e ottimizzandone le risorse.
Una collezione di grande interesse e che si candida a diventare punto di riferimento per gli altri player del settore, che ha tra i suoi meriti anche – soprattutto – quello di mettere al primo posto la salute dei lavoratori. La fabbrica dove viene prodotta Dockers Wellthread non solo infatti soddisfa “i più alti standard in fatto di lavoro e rispetto dell’ambiente (che l’azienda stessa ha implementato)“, ma raccoglie e utilizza i suggerimenti e le informazioni che arrivano direttamente dai lavoratori “per creare iniziative specifiche per le loro esigenze“.
Foto by Ufficio Stampa