Anna Ermakova: la figlia di Boris Becker debutta in passerella a 14 anni

Quando il papà è una leggenda del tennis e la mamma una modella affermata, buon sangue difficilmente mente. Figlia di Boris Becker e Angela Ermakova, Anna Ermakova ha debuttato per il designer Riani alla Mercedes-Benz Fashion Week di Berlino portando in passerella un barbonicno formato gigante. Ha colto al balzo la popolarità che proviene dalla sua famiglia per iniziare a sfilare già in tenera età. Il fisico inganna: 180 cm di altezza, folti capelli rossi e un viso da covergirl tradiscono la sua adolescenza. Eppure Anna ha solo 14 anni ma già promette di calcare le più importanti passerelle. Infatti ha da poco firmato un contratto con la Mega Modelling Agency.

In realtà era già una star dei media ancor prima di venire al mondo. Il padre, Boris Becker nel 1999 intentò una causa contro la compagna, la modella tedesca Angela Ermakova (di cui Anna porta il cognome), che sosteneva di essere rimasta incinta dopo un rapporto occasionale avuto col tennista nella toilette di un bistrot di Londra. La battaglia legale appassionò le cronache della fine degli anni ’90. Boris, che non voleva riconoscere la paternità della piccola, venne smascherato da un test del DNA nel 2001. La verità gi costò la fine del matrimonio con la prima moglie, Barbara, da cui aveva avuto altri due figli. soltanto nel 2007 Becker riuscì ad ottenere la custodia congiunta.

In realtà quel rapporto aveva già subito qualche scossa che poi Boris raccontò nell’autobiografia “La vita non è un gioco”. Tra le pagine, infatti, si legge l’episodio in cui Barbara lo sorprese in uno stanzino delle pulizie dell’hotel insieme ad una cameriera. Lo picchiò infuriata: “Cominciò ad urlarmi contro, poi all’improvviso saltò su e prese a picchiarmi come una furia”. Il figlio, Noah “cercò di intromettersi tra noi per evitare che la mamma picchiasse il papà. Le presi le mani dietro la schiena, allora lei cominciò a scalciare e picchiare da matti, con Noah che cercava di separarci. Un autentico orrore! Per noi in quanto coppia e per me come persona fu una vera Waterloo“.

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