Un francobollo per Giorgio Armani: anche Poste Italiane celebra i suoi 40 anni di carriera

Il 2015 è l’anno di Giorgio Armani, anche secondo Poste Italiane. A sorpresa di filatelici e fashion addict, oggi, 30 aprile, è stato emesso un francobollo dedicato proprio a re Giorgio che celebra i 40 anni di carriera. Si tratta di un bis, dal momento che già nel 2002 era stata emessa una carta di valore per celebrare le eccellenze del fashion Made in Italy. Questa volta la serie è dedicata alle “eccellenze del sistema produttivo economico”: 800mila unità distribuite su fogli da 28 esemplari ciascuno del valore standard di 80 centesimi. Emesso alla vigilia di Expo 2015, il francobollo reca la firma dello stilista che lo ha realizzato insieme al suo team di architetti: fondo nero e disegno stilizzato dell’Armani Silos.

Oggi è un grande giorno per Armani e a Milano sono attesi grandi festeggiamenti. Special ambassador di Expo 2015, inaugurerà proprio oggi, alle 18.30, il Silos di cui il designer ha curato tutto, dall’architettura alla parte espositiva (e di cui ha avuto da ridire circa la scarsa attenzione da parte della stampa nella sua impresa di interior designer). Alle 20.30 una sfilata racconterà, abito dopo abito, i suoi 40 anni di carriera, un percorso umano e professionale fiore all’occhiello del Made in Italy. Una parata di stelle brillerà intorno all’evento. Alcuni nomi che vedremo sul red carpet? Dalle star internazionali Tom Cruise, Leonardo Di Caprio, Cate Blanchett, Tina Turner, Glenn Close, Chris Pine, Pierce Brosnan, Janet Jackson, Lauren Hutton a quelle di casa nostra come Sophia Loren, Paolo Sorrentino, Margherita Buy, Sergio Castellito, Margaret Mazzantini, Luca Argentero, Isabella Ferrari, Raoul Bova.

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A fare gli onori di casa, l’immancabile nipote Roberta: “Con lei – racconta lo stilista – ho realizzato idee e progetti che, una volta al termine, mi accorgo essere qualcosa di sottilmente diverso da quello che avevo pensato. Non volevo che la moda fosse un elemento discriminatorio. L’haute couture parlava a pochi e faceva sognare molti. Io invece avevo il nuovo desiderio di vestire il maggior numero possibile di persone che si potessero riconoscere in un’estetica autorevole ma non autoritaria, grazie alla quale sentirsi a proprio agio e sicuri di sé”.

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