W.Women in Italian Design: progetti di luce Artemide

Numerosi sono i progetti di luce Artemide protagonisti nelle mostre allestite alla XXI Esposizione Internazionale della Triennale di Milano, dal concept Design after Design. Mostre che raccontano il design italiano toccando questioni che vanno dalla progettualità femminile, all’architettura degli interni, dalla relazione tra la città e il design, ai temi legati all’impatto della globalizzazione.

Il design al femminile è celebrato nella mostra W. Women in Italian Design, che resterà aperta al pubblico fino al 19 febbraio 2017 al Triennale Design Museum, con il progetto di allestimento firmato da Margherita Palli. Esposte, lungo un percorso espositivo dalla grande forza emotiva, opere che esprimono la creatività al femminile, realizzate da donne che hanno contribuito a costruire e ad affermare nel mondo la storia del design Made in Italy.

Tra gli interpreti della mostra Carlotta de Bevilacqua, architetto, designer e imprenditrice con i progetti di luce Sui, Yang ed Empatia disegnate per Artemide, di cui l’architetto è anche vice presidente. Queste luci testimoniano il percorso di ricerca tecnologica e d’innovazione verso una progettazione intelligente e consapevole che anima ogni luce firmata da Carlotta de Bevilacqua.

W.Women In Italian Design: i progetti di luce Artemide

La lampada Sui rappresenta il primo progetto di Artemide che esplorava, già nel 2000, il nuovo territorio dei LED. Una luce progettata per essere manipolabile e adattabile a ogni esigenza d’illuminazione puntuale. Con Yang si investiga sul tema della ricerca del benessere, una lampada che consente di creare l’atmosfera luminosa più vicina al proprio stato d’animo attraverso un modo “umano” di vivere la luce. La prima lampada trasparente, grazie alla quale si può toccare la luce.

W.Women In Italian Design: progetti di luce Artemide

Innovazione e ricerca, ma anche riscoperta di antichi saperi, si esprimono nella lampada Empatia, perfetto connubio tra la più avanzata tecnologia LED e la grande tradizione artigianale del vetro soffiato veneziano. Un incrocio unico di valori e saperi, di umanesimo e scienza, per un approccio alla luce umana e responsabile, perfetta espressione del progetto sostenibile.

Aspetti questi che contraddistinguono le luci progettate da Carlotta de Bevilacqua. Ho sempre considerato nella mia vita professionale e di donna – così afferma lei stessa – il dovere di pormi come obiettivo quello di tentare di introdurre nel mondo qualità migliori e alternative a quelle esistenti. Con ottimismo e a volte disordine, ho provato, sia come architetto e designer, attraverso il progetto degli spazi e della luce, sia come imprenditrice, attraverso visione e innovazione, a educare il presente e contribuire al futuro.

W.Women In Italian Design: progetti di luce Artemide

La luce di Artemide si esprime nella mostra con un tributo al grande architetto Zaha Hadid che ha firmato la lampada Genesy: Come nello sviluppo organico degli alberi, un immenso baldacchino emerge da un’interconnessa rete di supporto estensiva posta alla base. I componenti primari di questa analogia organica si trasformano da un diagramma astratto al fluido design di Genesy. La complessità della lampada si sviluppa dal suo emergere dal basso. Come un organismo in crescita, dal sistema di supporto centrale spuntano dei rami che, attraverso una geometria radiale, incrementano la forza dinamica e tensionale della struttura – così Zaha Hadid descrive Genesy, la lampada progettata per Artemide.

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Photo Credits: Press Office Artemide

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