Nicholas K, la “donna del deserto” sbarca a Manhattan

I fratelli Nicholas e Christopher Kunz, fondatori del brand “Nicholas K”, hanno portato in passerella durante la seconda giornata di New York Fashion Week una donna esotica, vestita di tessuti pregiati nei colori della sabbia ispirata al protagonista del film “Theeb” di Naji Abu Nowar: la storia di un ragazzino che intraprende un viaggio avventuroso nel deserto di Wadi Rum al termine del quale per lui la vita non sarà più la stessa.

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Loro sono i fratelli Kunz: Nicholas in realtà è una donna ed è la mente creativa del marchio. Ha studiato a New York e al Polimoda di Firenze, lavorando poi per brand come Tommy Hilfiger, DKNY e Calvin Klain. Christopher invece è esperto di strategie d posizionamento sul mercato. Unendo le forze, nel 2005, è nata la griffe Nicholas K, caratterizzata da uno stile “Urban Nomad” che raccoglie consensi trasversali tra generazioni di “fashion victims”.

Comune denominatore delle loro collezioni è la bellezza della natura che inevitabilmente si fonde con l’energia della città. La penultima, quella invernale, era ispirata alla “donna samurai”, forte e misteriosa, che si muove con sensualità senza mai abbassare la guardia. Per la primavera/estate 2017 invece Nicholas e Christopher hanno scelto una nomade di lusso, in grado di “sopravvivere” a qualsiasi “tempesta di moda” grazie a un abbigliamento di gran pregio e confortevole.

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In passerella abiti-caftano dalle linee scivolate, sempre nei toni della terra e della sabbia, della salvia e dell’osso, crema e avorio. Giacche asimmetriche, pantaloni “drappeggiati” sulla figura, cappe dal taglio sartoriale ma morbide e avvolgenti, mantelli lunghi e fluenti e tutta una serie di capelli e borse stile “marsupio”. Ad ornare ogni outfit gioielli dal sapore etnico, in oro bruno ma soprattutto argento, perfetti per il giorno e per la sera.

“La nostra donna proviene da un deserto in Giordania dove i paesaggio è molto sfumato”, ha detto Christopher”, “polveroso, spoglio. Lo chiamano “La valle della luna” perché sembra che tutto lì sia immobile, impalpabile. Ma è da mozzare il fiato. Per la prossima stagione calda abbiamo abbandonato il nero scegliendo tessuti ecosostenibili come i cotoni organici, la lana pettinata, l’alpaca. Anche le stampe artigianali abbiamo cercato di renderle più naturali possibile”.

Pubblico impazzito per gli scialli morbidissimi e leggeri da drappeggiare intorno al corpo o, in caso di vento, intorno al viso. Perché ci vuole più di una banale tempesta di sabbia per fermare la donna Nicholas K.

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Photo credits: Nicholas K. press

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