Zucchero Fornaciari, il re del Blues dallo stile inconfondibile: ecco lo stilista che crea il suo look

Il dietro le quinte dei look più famosi di Zucchero, c’è una firma d’eccezione che li cura maniacalmente

È colui che ha incarnato al meglio l’idea del bluesman in Italia, ancora oggi fa cantare e ballare i suoi fan in giro per il mondo. Un connubio quello tra la sua musica e i vestiti che porta che non ha saputo sciogliere mai.

La sua passione più grande sono i cappelli, una vera e propria tradizione di famiglia. Lui preferisce definire il suo stile da “straccione” eppure sono stati sempre i dettagli a rendere il suo look perfetto e in linea con le canzoni che ha scritto, che lo voglia ammettere o no. Dagli occhiali tondi, alle giacche più particolari passando per l’iconico cappello a cilindro.

Oltre a un laboratorio californiano, c’è un atelier che realizza abiti appositamente per il cantante. Eppure la maggior parte delle volte è lui a scovare i capi da riadattare: è un abile cercatore e i pezzi migliori li ha trovati esplorando i mercatini.

Zucchero, il bluesman nostrano che ha incantato mezzo mondo

A sei anni già è appassionato di musica, anzi quasi devoto visto che fa tanta esperienza suonando l’organo della chiesa. “Prima di andare a scuola, al mattino, facevo tappa in chiesa, il prete mi faceva suonare l’organo. Ho iniziato così”, ha dichiarato in un’intervista. Al Festival di Sanremo finisce nel 1982, con il singolo Una notte che vola via, però è con Donne di tre anni dopo che comincia a farsi conoscere al grande pubblico. E poi l’album diventato culto Blue’s del 1987 che contiene capolavori come Senza una donna o Con le mani.

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Zucchero ha collaborato in carriera con le più grandi star della musica – velvetstyle.it (fonte foto ANSA)

In carriera ha avuto modo di collaborare con star leggendarie della musica come Miles Davis, Joe Cocker, Eric Clapton e Steve Ray Vaughan. Frantuma ogni record con Oro, incenso e birra che riesce a vendere quasi due milioni di copie (all’interno Diavolo in me, Diamante, Overdose d’amore). Nel 1994 riesce addirittura a conquistare un slot sul prestigioso palco di Woodstock, per il 25esimo anniversario dallo storico concerto degli anni ’70.

L’ultimo album di inediti pubblicato è del 2019. Intitolato D.O.C – sta per “disco di origine controllata” –, il lavoro discografico l’ha portato alla tournée mondiale nel 2022 partita da Rimini il 15 aprile e si concluderà in Spagna a Sitges il prossimo 7 agosto. In realtà si sarebbe dovuto svolgere già nel 2019 poi diversi i rinvii causa pandemia. Sugar ha attraversato il globo in lungo e in largo, ancora una volta, con una tappa anche a Los Angeles dove ha sede il laboratorio che ha partorito alcuni dei suoi cappelli preferiti.

Chi è la stilista che ha progettato per lui gli outfit più iconici?

Il pezzo forte delle sue collezioni sono i cappelli. Ne possiede di ogni tipo e ha deciso di farne il suo marchio di fabbrica. Se lo dovesse dimenticare a casa sarebbe un uomo perduto: “Quando sono senza cappello sento che mi manca qualcosa, perciò lo porto sempre anche quando vado in mezzo ai campi con mio figlio”. Sarebbe stato il nonno paterno Roberto a far nascere in lui la passione, lo vedeva come un uomo saggio. “Sono sempre stato affascinato dalla sua figura, aveva questa ‘fissa’ dei cappelli e a me dava l’idea di una persona molto saggia. Iniziai fin da piccolo a metterli”, ha detto.

Non solo perché tutti i suoi miti lo indossavano, non poteva fare altrimenti che omaggiarli in questo modo: “A un certo punto della mia vita ho iniziato ad ascoltare rhythm and blues. Solo dopo ci ho fatto caso: la maggior parte dei bluesman indossava il cappello! Per me fu un segno del destino evidente, per questo non ho mai smesso di portarlo”. Ne possiede circa 350 ma il numero è in costante aumento. Non riesce a resistere se incontra un pezzo d’eccezione in qualche mercatino delle pulci – e ne frequenta molti.

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La grande passione di Zucchero sono i cappelli, ne possiede tantissimi – velvetstyle.it (fonte foto ANSA)

Tra gli altri ci sono diversi gli esemplari unici, creati appositamente per lui da firme internazionali. Uno su tutti quello dell’album Fly, che fu realizzato per l’occasione dallo storico laboratorio di Los Angeles che ha sfornato cappelli per Dylan, Madonna e Prince – ma anche quello dell’eroe del cinema Indiana Jones.

Rimane comunque affezionato alla sua stilista di fiducia che è Angela Moles, lei ha creato gli outifit anche per l’ultimo album nell’atelier Universal Market. I due conterranei si sono conosciuti nel lontano 1993 e non si sono mai persi di vista. Tante giacche sono state scovate proprio da Zucchero che poi le ha portate alla Moles per il restyling. Lei ha saputo incarnare il suo stile attraverso capi unici come la giacca con gli alamari per il disco Chocabeck ma anche la marsina e il cappello a tuba.

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