Michela Murgia, come sta dopo il ricovero: l’annuncio dall’ospedale

Michela Murgia ha lanciato un messaggio direttamente dall’ospedale dopo il suo ultimo ricovero per aggiornare sulle sue condizioni.

Parole forti che fanno luce sulla sua condizione di salute, “Posso stare meglio ma non posso più stare bene” ha chiarito, anche per fare chiarezza su quanti le chiedono come stia andando il decorso della malattia.

La scrittrice non si arrende e sono anche tanti i messaggi di affetto che arrivano ogni giorno e che la spingono a lottare e andare avanti.

Come sta Michela Murgia dopo il ricovero

L’autrice ha spiegato che i ricoveri si sono fatti più frequenti a causa dell’avanzare della malattia e quindi anche per le conseguenze che questa comporta, come il liquido nei tessuti. Questa condizione l’ha spinta a dover essere in ospedale con una certa frequenza, anche se il Sistema sanitario nazionale ha fatto del suo meglio consentendole di tornare a casa stando meglio, come ha raccontato in prima persona.

Michela Murgia malattia
Michela Murgia e la confessione dall’ospedale/Foto Instagram @michimurgia (velvetstyle.it)

L’aggiornamento sullo stato di salute arriva direttamente sul suo profilo Instagram ufficiale dove si è sempre raccontata e dove oggi sta facendo altrettanto con la sua malattia. Il silenzio che aveva accompagnato il profilo aveva destato preoccupazione ma la Murgia ha postato in prima persona anche chiarendo che a volte è troppo stanca per rispondere.

Ieri mi mancava il respiro a causa del troppo liquido negli anfratti dei tessuti” ma “meglio è comunque preferibile a male, quindi godetene con me” ha concluso con uno slancio di positività. Non molto tempo fa la scrittrice aveva annunciato di avere un carcinoma renale al quarto stadio, una malattia incurabile. A questo la donna ha scelto di procedere con un’immunoterapia a base di biofarmaci che le consente di aumentare la risposta del sistema immunitario per godere al meglio degli ultimi mesi di vita, secondo quanto riportato dai medici.

La scrittrice cinquantenne ha raccontato la sua malattia e ha spiegato di avere metastasi già ovunque, polmoni, ossa, cervello e quindi un’operazione in questo senso non avrebbe più motivo di essere messa in atto. Nel suo ultimo libro spiega la sua malattia, partendo proprio dalla diagnosi che forse è stata la più dura. In Tre ciotole narra del male incurabile, della notizia e di quello che è accaduto tutto intorno a lei perché la malattia non ha investito solo la sua persona ma il suo intero mondo.

L’obiettivo della sua terapia e della scelta fatta di non combattere il male ma rafforzare il corpo è stata quella di avere più tempo da poter spendere con le persone care. “Ho vissuto dieci vite” dice orgogliosa del percorso fatto, sancendo anche di non avere paura della morte.

L’arrivo dell’immunoterapia è una speranza per i malati di cancro con metastasi perché di fatto permette di allungare la vita anche di coloro che ricevono una notizia con uno stadio avanzato. La sopravvivenza si è allungata moltissimo, la stima per la Murgia è di alcuni mesi anche se potrebbero essere anche di più grazie alla terapia in corso.

Qual è la malattia di Michela Murgia

Il carcinoma renale di cui è affetta Michela Murgia è il tumore del rene, nato dalla proliferazione incontrollata delle cellule renali. Questa malattia si può originare anche in un solo rene. Questi organi sono due, uguali, hanno la dimensione di un pugno circa e si trovano nella zona lombare. Il loro compito è filtrare le sostanze di scarto prodotte dall’organismo che vengono successivamente eliminare con le urine.

Carcinoma quarto stadio
Carcinoma al quarto stadio, qual è la malattia di Michela Murgia (velvetstyle.it)

Il tumore talvolta origina all’interno delle particelle di cui si compone il rene, può in alternativa avere origine in altri tessuti e poi diramarsi al rene. Colpiscono la popolazione con una media tra il 2 e il 5%, negli uomini hanno una frequenza doppia rispetto alle donne. Secondo l’Associazione italiana dei tumori si parla di 12.600 nuove diagnosi ogni anno. La probabilità aumenta con l’età, il picco è intorno ai 70 anni. I soggetti più a rischio sono quelli che fumano o che hanno anni di esposizione, anche obesità e ipertensione sono altri fattori di rischio importante. L’esposizione ad alcuni metalli è stata riconosciuta come cancerosa, ovviamente anche le malattie ereditarie possono essere tra le cause.

Non è ancora possibile prevenire la malattia se non eliminando i fattori di rischio. Un’ecografia dell’addome annuale può fare luce su eventuali problematiche ma questa non è presente nelle linee guida annuali. I tumori delle cellule renali possono avere diverse varianti, tra i più frequenti ci sono: carcinoma a cellule chiare che copre fino all’80% dei casi e quello papillare fino al 15%, una porzione minore è del carcinoma cromofobo del 5%.

Perché Michela Murgia ha scelto l’immunoterapia

La diagnosi solitamente avviene per caso perché, come ha raccontato anche Michela Murgia nel suo intervento, questo è uno dei tanti tumori silenti che crescono senza sintomi nell’organismo. Diventa avanzato quando è ormai diffuso. Tra i sintomi comuni ci sono sangue nelle urine, dolore locale e a livello della schiena. Stanchezza, febbre, anemia, perdita di peso sono conseguenze.

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Come si cura il tumore al rene (velvetstyle.it)

Per effettuare una diagnosi, in caso di sospetto, viene richiesta un’ecografia e successivamente una TC o RM per distinguere la natura della massa. Il tumore viene classificato in stadi differenti: I grado al di sotto dei 7 cm, II grado quando è superiore ai 7 centimetri, III stadio quando si sono sviluppate delle metastasi e IV stadio quando ci sono metastasi distanti gli organi principali come polmoni e fegato. In Italia la vita dei pazienti con questo tumore ha una stima di 5 anni, la prognosi migliora se la diagnosi è precoce.

La chirurgia permette di asportare interamente il rene, tuttavia questa è una prassi attuabile solo con neoplasie di piccole dimensioni. In alcuni casi si può optare per la chirurgia conservativa, altra opzione è la terapia focale che permette di eliminare la massa con il freddo, si tratta di una tecnica di ultima generazione. Nei pazienti anziani si può procedere alla conservazione, quindi alla vigilanza attiva del tumore. Il tumore metastatico non può essere trattato con la chemioterapia, come nel caso della Murgia. In questo caso si possono scegliere alternative come quella molecolare e l’immunoterapia usando farmaci biologici e molecolari.

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