Ti pagano 2.500€ per vivere in Trentino: i requisiti per poter ottenere il contributo e trasferirsi nei più bei Borghi di montagna

Vuoi andare a vivere in Trentino? Adesso ti pagano per farlo: quali sono le località e i requisiti per ottenere il contributo di 2.500 euro.

Nel corso di questa afosa, calda e tormentata estate 2023, ci sono state persone che hanno goduto del privilegio di andare in vacanza. La maggior parte di loro si è recata nelle più rinomate località turistiche balneari, ma ci sono stati anche quegli italiani che sono andati controcorrente e si sono regalati un break di puro relax tra le montagne. D’altronde durante il caldo distopico di luglio, l’unico luogo che poteva regalare temperature meno proibitive era proprio la montagna, inoltre in questi luoghi è possibile trovare prezzi più contenuti rispetto ai paesini di mare presi d’assalto durante l’estate.

Chiunque abbia optato per questa soluzione sicuramente è un amante della natura, una persona che si perderebbe piacevolmente per ore in lunghe passeggiate nei boschi, che ama fare lunghe camminate e che al trambusto cittadino predilige la serenità ed il silenzio di una vallata disabitata. Trovarsi in simili luoghi naturali permette di entrare in comunicazione con se stessi, riflettere sulla propria vita e perché no, trovare un equilibrio interiore.

Trasferirsi in Trentino
2.500 euro subito per l’affitto più eventuali altri bonus per chi decide di trasferirsi in Trentino – Velvetstyle.it

Se si riesce a raggiungere un simile stato di pace e relax, abbandonarlo è un trauma dal quale difficilmente ci si riprende e può nascere il desiderio di abbandonare tutto e trasferirsi per sempre lontano dal frastuono delle auto e delle persone, dai ritmi serrati e stressanti dell’urbe, dalla necessità di seguire etichette e comportamenti che limitano la liberta personale e che contribuiscono ad un perenne stato d’insoddisfazione.

Il problema in questi casi è rappresentato dalla necessità di avere un lavoro. Nessuno può vivere senza una retribuzione e di certo non ci si può inventare un mestiere redditizio tra le vallate e i boschi. Per tale ragione si tende a rinunciare a questo sogno, anche se negli ultimi anni potrebbe anche non essere così irrealizzabile.

Le nuove possibilità offerte dallo smartworkig

Tra gli insegnamenti che abbiamo tratto dal periodo pandemico c’è stata la possibilità di comprendere che determinati lavori possono anche essere svolti da casa. Sempre più aziende permettono mansioni da remoto e ci sono anche lavori che nascono per essere svolti a distanza. Senza andare dunque alle mansioni tradizionali da uficio per le quali c’è la necessità che l’azienda che offre il lavoro accetti lo svolgimento in smart working, ci sono mestieri che possono essere svolti comodamente da casa.

Ideale per chi lavora in Smartworking
L’offerta trasferimento può essere ideale per chi lavora già in smartworking – Velvetstyle.it

Uno di questi è sicuramente quello di copywriting, ma anche quello di social media manager, di curatore dei sei siti, i content creator e gli influencer. Qualora si desideri fare una vita lontano dalle grandi città e stare in una località di montagna, oggi è possibile farlo a patto che ci sia una connessione internet flat – con dati mobili o linea fissa – funzionante e capace di garantire il lavoro nel quotidiano.

Difficilmente, in ogni caso, un giovane che vuole mettere su famiglia o che ancora deve avviare la sua carriera tenderà ad allontanarsi dalla metropoli o dalle proprie conoscenze per un luogo in cui ci sono scarse probabilità di socializzazione. Potrebbe trattarsi in quel caso di un’esperienza temporanea e dovrebbe essere stimolata anche da un vantaggio di natura economica.

Vuoi andare a vivere in Trentino? Adesso ti pagano pure

La tendenza sociale spinge ormai da tempo all’abbandono dei comuni più piccoli. Sempre più paesini italiani, anche quelli che hanno un valore storico e culturale importante, corrono il rischio di rimanere senza abitanti. Per ovviare al problema, alcuni Comuni e Regioni hanno cercato di incentivare il trasferimento nel proprio comune offrendo case a costo zero e mansioni lavorative a tempo indeterminato, oppure dei bonus o delle agevolazioni sull’acquisto della casa o sul cambio di residenza.

Requisiti bonus casa
Il bonus non è rivolto a tutti ma solo a chi rispetta questi requisiti – Velvetstyle.it

L’ultimo intermine di tempo è stato il Trentino Alto Adige, Regione amatissima per le vacanze invernali e quelle estive, ma in cui ci sono tanti paesini che diventano fantasma quando finisce la stagione vacanziera. Al fine di incentivare il trasferimento stabile, vengono offerti adesso 2.500 euro come sostengo all’affito nei comuni interessati dal rischio di spopolamento. Tale agevolazione al momento è ottenibile per tre anni consecutivi, il che potrebbe bastare per costruirsi una nuova vita all’interno delle piccole comunità.

Per incentivare ulteriormente le giovani famiglie, sono previsti ulteriori 500 euro per quei nuclei familiari che prevedono la presenza di un componente di età inferiore ai 35 anni. Sono invece 250 euro in più nel caso in cui  tutti i componenti abbiano età inferiore ai 35 anni e 250 qualora il trasferimento avvenga in uno dei paesini in cui lo spopolamento ha colpito in maniera più pesante. La somma aggiuntiva non può comunque superare i 500 euro o il valore del contratto di locazione.

I requisiti richiesti per ottenere il sostegno al trasferimento in Trentino

Ci sono in ogni caso delle limitazioni per poter ottenere il sostegno economico all’affitto. La prima riguarda la nazionalità: l’ausilio è concesso a chiunque abbia possesso di cittadinanza italiana, a chi è straniero ed ha la cittadinanza di uno dei Paesi membri dell’Unione Europea, oppure ancora un cittadino straniero che abbia un regolare permesso di soggiorno.

L’altra condizione riguarda la situazione economica della famiglia. A differenza di altre iniziative di questo tipo non c’è un’offerta lavorativa, dunque chi si trasferisce dev’essere portatore di reddito. Proprio per questo l’ICEF (Indicatore della Condizione Economica Familiare) dev’essere superiore allo 0,23 e non superiore allo 0,41. L’ultima condizione è che nessun componente della famiglia abbia già in possesso una casa o sia un usufruttuario.

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