Rosalinda Cannavò “L’anoressia e la rinascita col successo”

Rosalinda Cannavò conosciuta anche come Adua Del Vesco, è un’attrice e cantante italiana. E’ diventata nota nel piccolo schermo grazie alla partecipazione del cast Onore e Rispetto su canale 5. Da allora la sua carriera è stata sempre in ascesa, in tante fiction ha preso parte, sempre con ruoli primari; la ricordiamo nel Peccato e la Vergogna, Furore ecc …

Nel 2020 e 2021 è stata tra le concorrenti della quinta edizione del Grande Fratello VIP, ha scritto un libro dove racconta di se, dal titolo “Il riflesso di me”. Oggi è una nota influencer, utilizza i suoi social anche per fare sensibilizzazione sul tema delicato dell’anoressia e non solo. L’abbiamo intervistata e conosciuta meglio attraverso questa breve intervista.

Nel tuo passato vi sono le fiction come Onore e Rispetto, Furore ecc… Ti manca quella parte lavorativa di te?

Sicuramente la mia più grande passione sin da bambina è la recitazione. Ho cominciato il mio percorso professionale in questo ambito. Mi manca la macchina da presa e i riflettori e mi piacerebbe un giorno ritornarci. Se il destino vorrà riportarmi su quella strada non lo so, ma sicuramente la passione c’era e c’è anche oggi .

Sei partita da zero, prima eri una sconosciuta ragazza del sud appartenente ad un piccolo paesino siculo. Che significa per te oggi la notorietà? Come la vivi?

Io sinceramente sono sempre molto grata verso chi mi segue, e mi dimostra un affetto immenso.

Spesso mi stupisco perché non mi rendo conto di quante persone possano essersi affezionate a me. Quindi la vivo con molta naturalezza e gratitudine. Soprattutto perché il mio lavoro non mi ha cambiata. C’è chi va in ufficio e chi come me fa la digital content creator o l’attrice. Non ci vedo nulla di diverso.

La vita non ti ha risparmiato dolori come la ferita dell’anoressia. Come hai combattuto questo male, con quali strumenti?

L’anoressia è stata una fase della mia vita durissima. Non è stato semplice sconfiggerla, ed è stato fondamentale l’amore della mia famiglia ed il supporto di professionisti. Questa malattia mi ha tolto tanto. È per questo che ho raccontato la mia storia, e provo a sensibilizzare sul tema attraverso i miei canali social. Bisognerebbe fare più prevenzione, soprattutto nelle scuole . Io faccio ciò che posso con gli strumenti che possiedo.

Tu credi in Dio? Qual è il tuo rapporto con la spiritualità?

È stata fondamentale la Fede per me. E lo è ancora oggi. Mi sono stupita di quanta forza possa avere la Fede. Nei momenti più bui ho sentito la presenza di Dio al mio fianco. È stato un viaggio a Lourdes durante la mia malattia a riaccendere la Fiamma della Fede.

Perché hai deciso di scrivere il libro “Il Riflesso di me”?

Per raccontare e sensibilizzare sull’argomento dei DCA.

Non è mai troppo. Ricevo tantissimi messaggi di esperienze simili alla mia. Sentirsi meno soli é importante. E più se ne parla delle conseguenze e più può essere di aiuto per chi purtroppo c’è dentro.

Nei tuoi progetti c’è anche l’idea di sposarti e avere dei figli?

Certamente per me la Famiglia è uno dei valori più importanti. Nei miei progetti sicuramente c’è l’idea.

Ma tutto deve avvenire in modo spontaneo. Ogni cosa ha il suo tempo.

 

 

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