Emiliano Laszlo: “La moda è stata una cosa improvvisa”

Dopo aver passato un po’ di tempo, durante la notte del Firenze4ever, con Veronica Ferraro, la bella blogger di The Fashion Fruit, il giorno seguente siamo andati a trovare Emiliano Laszlo, il giovane stilista del brand Studiopretzel. Lo abbiamo incontrato nel concept store Bjork Florence, in Via dello Sprone 25 a Firenze, dove ad accoglierci abbiamo trovato un ambiente che sapeva di moda, di storia, di viaggi e di tanta passione. Un mix perfetto che si ritrova anche nelle sue collezioni e nelle sue idee sempre innovative, Emiliano si è raccontato così…

Un brand giovanissimo: da cosa e quando nasce la tua passione per la moda?
Sì, sono dietro al progetto da due anni ma è stata una cosa abbastanza improvvisa: il tutto è nato un po’ dal nulla, poi sinceramente io non ho mai studiato o fatto scuole di moda, vengo dal mondo della fotografia e dei video, un mondo in ogni caso molto creativo.

Parlando appunto di fotografia e video, quanto tutto questo ha influenzato la tua passione per la moda o magari le tue stesse collezioni?
Io credo che più che influenzare le mie collezioni tutto ciò mi sia d’aiuto per quanto riguarda la scelta di quello che ruota intorno alla promozione del marchio; mi rendo conto che studio con più attenzione la realizzazione di un lookbook o di una campagna pubblicitaria grazie a quello che ho imparato negli anni. Per questo motivo mi avvalgo anche di persone che non fanno solo parte del mondo della moda, ma che hanno a che fare anche con la musica o altro, progettando insieme come realizzare al meglio gli eventi.

A proposito di eventi, ci parli di quello che stai organizzando proprio in questo store?
Sì, presenterò la collezione estiva per il prossimo anno ispirata ai miei viaggi in Giappone. Tornando alla fotografia, ci saranno diverse stampe su tessuti, come camicie e bermuda, che rappresentano le foto scattate da me e che sono poi sono state impresse sul cotone. Al progetto prenderanno parte, oltre ovviamente al concept store che vende le mie collezioni, anche il blog FrizziFrizzi e l’illustratore Luca Laurenti.

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Tornando proprio alle tue collezioni, ci hai detto che sono appunto ispirate al tuo viaggio in Giappone, terra che ti ha letteralmente affascinato, se dovessi dirci cosa ti è piaciuto meno dei loro look?
Beh sì, a volte fanno degli abbinamenti improponibili, di sicuro non mi sono piaciute alcune camicie che ho visto indossare accostate ad altri capi senza alcun criterio.

E a livello umano invece, c’è qualcosa che ti ha lasciato scontento?
Purtroppo sì, in alcune situazioni sono molto freddi, non riescono ad instaurare un buon rapporto, sono un po’ chiusi.

Oltre i designer giapponesi hai mai trovato spunto invece nelle collezioni degli stilisti italiani?
Spunto direi di no, ma di sicuro mi piace la moda italiana, anche se adoro le collezioni di Yamamoto. Cerco però di essere originale e creare cose che nascano dalle mie di idee, non da quello che cerca il momento. Penso che quando si sta per realizzare una collezione bisogna quasi isolarsi in una “campana di vetro”.

Un’avventura che come abbiamo detto è nata solo un paio d’anni fa, ma tornando a quando eri piccolo, avevi già questa passione per la moda? Ricordi come vestivi?
In realtà sì, già da bambino cercavo di vestire come piaceva a me senza seguire le orme dei miei compagni, ricordo che anche se indossavo capi comodi, ad esempio jeans e maglietta, cercavo sempre di essere originale, mi piaceva curare i dettagli.

Ti abbiamo visto cucinare nel progetto GnamBox, a quanto pare sei stato un ottimo cuoco e, volendo, potresti pensare di conquistare una donna anche deliziandola a tavola. Se dovessi conquistarla con un look invece?
Sì, il progetto dei ragazzi di GnamBox, Stefano e Riccardo, mi ha divertito molto; pensando ad un outfit per il primo appuntamento di sicuro indosserei una camicia con le maniche arrotolate e andrei senza cravatta.

E invece il look di una donna che vuole conquistarti?
Deve essere vestita sicuramente di scuro.

Sei uno degli stilisti emergenti più chiacchierati di Firenze, che effetto ti fa essere così famoso proprio a casa tua?
Beh, Firenze è una città piccola quindi più o meno ci conosciamo un po’ tutti. Comunque per me è in primis un piacere e poi è un onore poter essere apprezzato così tanto nella mia città d’origine.

Hai dichiarato che la moda non esiste, o meglio: “La moda è l’idea che ognuno di noi ne ha di essa”. La tua idea qual é?
La mia idea è quella di cercare di essere noi stessi, trovo che la moda a volte riesca a dettare delle leggi alle quali gli altri semplicemente si adeguano, senza pensare a tirar fuori la loro originalità.

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