Baby modelle e scatti hot: il fotografo Furio Fusco condannato a 11 anni di reclusione

A volte le ragazze hanno il desiderio di diventare modelle fin da piccole. Così amano giocare a farsi immortalare e qualche volta capita che qualcuno se ne approfitti. E’ quello che ha fatto il cinquantaduenne Furio Fusco, fotografo e titolare di un’agenzia per modelle molto famosa a Roma. L’uomo – come riporta l’Agi – è stato arrestato nel luglio del 2014 con l’accusa di prostituzione minorile, adescamento di minorenni e possesso di materiale pornografico. Il giudice ha ordinato la requisizione e la distruzione di tutti gli scatti da lui realizzati ed anche quelli in mano alla difesa. Il gup della Capitale Monica Ciancio l’ha condannato ad undici anni e mezzo di reclusione, cinquantamila euro di multa ed un risarcimento alle tre persone offese per un totale di novemila euro.

E non è finita qui. Le apparecchiature in possesso a Fusco verranno inviate alla alla quarta sezione del Nucleo Investigativo dei carabinieri ed inoltre potrebbe essergli revocata l’autorizzazione ad esercitare e gestire l’attività di fotografo. “La sentenza, sicuramente innovativa per le pene accessorie che sono state disposte – hanno dichiarato gli avvocati Rossella Benedetti e Maria Teresa Manente di Differenza Donna – segna la condanna della cultura misogena che mistifica l’emancipazione delle adolescenti con la loro riduzione ad un mero oggetto sessuale“. In realtà il pm Cristina Macchiusi ed il procuratore aggiunto Maria Monteleone avevano chiesto una pena di sedici anni e quattro mesi di reclusione, nonché la confisca dei due appartamenti.

Secondo l’accusa, Furio prometteva alle minorenni (alcune addirittura di un’età inferiore ai quattordici anni) che le avrebbe fatte lavorare nel mondo della televisione e del fashion system in cambio però di alcuni servizi fotografici molto hot. Come conferma c’è il materiale fotografico sequestrato ed anche le dichiarazioni di alcune ragazze che al processo si sono costituite parte civile e hanno raccontato di essere state palpeggiate contro la loro volontà nel corso degli shooting.

Foto by Twitter

Gestione cookie