Social Shopping: da Depop a Shpock, l’affare è on-line

È la nuova moda del ‘social shopping’: si acquistano abiti (rigorosamente usati) tramite app sul cellulare. Non si tratta di semplici annunci, bensì di profili creati da persone in carne e ossa: dei veri social network per acquistare ciò che si desidera. Anche da personaggi noti.

Prendete i profili personali di Facebook, mischiateli con le foto di Instagram e mettete gli hashtag di Twitter. Infine, aggiungete il sano gusto per gli acquisti on-line. Il risultato sarà un social shopping in piena regola. Un po’ social e un po’ shopping, il fenomeno sta vivendo un vero boom e gode di ottima salute. Cominciare a vendere è facile. Si prende l’oggetto, si fa una foto con lo smartphone, la si condivide attraverso un’app e si descrive brevemente il prodotto: il brand, le condizioni, i colori, il prezzo, le dimensioni e così via.

Social Shopping: da DePop a Shpock, l'affare è on-line

Comprare è altrettanto facile: si cerca un oggetto o si valuta la vetrina di un venditore in particolare, per poi contattarlo personalmente e cercare un accordo sul prezzo e sulle modalità di consegna o spedizione della merce. Depop è una delle app più utilizzate per il social shopping: è nata in Italia (il fondatore è un certo Simon Beckerman) ma riscuote un grande successo anche in Inghilterra e Stati Uniti. Disponibile sia per Ios che per Android, basta creare il proprio profilo per essere connessi con venditori e acquirenti. Se si trova un oggetto di proprio gusto si può mettere un “Mi piace”, proprio come si farebbe per una foto o un messaggio di stato su Facebook.

Tra i venditori si possono trovare dei nomi noti: la star del burlesque Dita Von Teese usa Depop per vendere biancheria intima, la fashion blogger Chiara Ferragni (dietro compenso) ha aperto un profilo che è seguito da oltre un milione e mezzo di persone, l’ex cestista Shaquille O’Neal invece vende vecchie riviste sportive autografate. Accanto alle celebrità, ovviamente, l’immenso panorama di venditori non famosi ma non per questo meno interessanti.

Social Shopping: da DePop a Shpock, l'affare è on-line
Chiara Ferragni e Simon Beckerman, il fondatore di Depop

Ce n’è per tutti i gusti e tutte le tasche, un modo per svuotare gli armadi, riempirli con altri oggetti o guadagnare qualcosa (LEGGI ANCHE: SVUOTARE L’ARMADIO PER IL CAMBIO DI STAGIONE? IL METODO PIÙ SEMPLICE). Il tutto senza cadere nella spersonalizzazione dello shopping on-line che si può fare ad esempio su Amazon. Oltre a Depop esistono altre app adatte al social shopping: Shpock, che si definisce “l’app-mercatino degli annunci e delle belle cose vicino a te”, rappresenta un’altra valida alternativa. Ma cosa ci guadagnano loro? In alcuni casi una percentuale del costo dell’oggetto, che di solito non supera il 10-15 per cento. Altre volte, invece, è tutto meravigliosamente gratuito (è il caso di Shpock, dal download dell’app alla pubblicazione e vendita).

Social Shopping: da Depop a Shpock, l'affare è on-line
Layout di Shpock, da tablet e smartphone

Photo credits Facebook / Ufficio Marketing Shpock

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