Sanremo 2018 Fashion Police: pareri e voti del Gruppo d’Ascolto Velvet Mag

Il Festival della Canzone Italiana unisce e divide: difficile trovare due persone che la pensino allo stesso modo sul look dei protagonisti, sulle canzoni, sulla performance degli artisti, sulla bravura dei superospiti. Per rappresentare al meglio la varietà del pubblico televisivo italiano, per cui la kermesse canora rimane un evento imperdibile, Velvet Mag ha convocato un “gruppo d’ascolto” composto da giornalisti, professionisti della comunicazione, uffici stampa. In un clima più godereccio che “rigoroso”, come meriterebbe invece un evento di questa portata, il “gruppo d’ascolto Velvet Mag” ha stilato una classifica delle celebrità più “glam” di questa sessantottesima edizione: promossi i presentatori, tra i concorrenti invece c’è qualche rimandato a settembre.

Claudio Baglioni.

Denominato all’unanimità “La fata dai capelli turchini” per quel riflesso azzurrognolo della candida chioma, ha convinto nello smoking di Ermanno Scervino con cui è uscito per la prima volta sul palco dell’Ariston. Nel corso della serata Mr. Baglioni ha osato persino una giacca dai revers con microcristalli.

Michelle Hunziker

Splendido l’abito con profondo scollo a V di Armani Privè. Ad alcuni la capigliatura sciolta è apparsa “banale”, senza uno stile ben definito. Ad altri la chioma bionda nè riccia nè liscia è piaciuta perchè ha incarnato l’essenza naturale e non sofisticata, in apparenza, della conduttrice svizzera. Meno bello il secondo, per via della lunghezza particoloare, poco sopra la caviglia, e della strana linea del bustino luccicante. Bellissimo il terzo, un tubino sottoveste nero tempestato di jais con frange di microperline e canottiglia argento e nero: probabilmente, perchè il regista non ha fatto all’abito intero una panoramica, una che sia una. Già visto, o almeno così sembrava, il quarto vestito, d’argento, senza spalline e gonna trasparente. Qualcuno ha criticato l’acconciatura, raccolta alla “così come viene”.

Pierfrancesco Favino.

Sicuro, elegante e glam nello smoking di Armani Privè. Fisicamente è perfetto quindi la giacca lo veste a perfezione: belli anche i pantaloni, tagliati sulle sue gambe lunghe.

Annalisa

Pur indossando un abito Desquared molto sbarazzino, il look di Annalisa non ha convinto: troppi accessori, troppi fronzoli, ciondoli, perline per una ragazza fresca e “easy” come lei.

Ron

Di Rosalino Cellammare si apprezza la voce più che il look. Che comunque non ha brillato per originalità.

The Kolors

Stilosi e sicuri di sè, i Kolors sono piaciuti a giovani e meno giovani. La giacca di Stash poi, originale senza essere eccentrica, sarà uno dei capi più copiati del festival. Particolarmente apprezzato lo “shatush” del frontman.

Max Gazzè

Il suo “soprabito” vagamente redingotte in tessuto misto a lurex gli ha fruttato i soprannomi di “Mago Otelma” e “Austin Power”. In passerella probabilmente ha il suo perchè ma sul palco dell’Ariston, indossato da un Max Gazzè più “incolto” del solito, ha strappato più sorrisi che applausi.

Ornella Vanoni, Pacifico e Bungaro

La frase più ripetuta dal gruppo d’ascolto è stata: chi è Pacifico e chi Bungaro? Inconfondibile invece Ornella Vanoni, che simboleggia a meraviglia come la classe non abbia età. Il suo vestito azzurro di Antonio Riva, in mezzo a tanto nero, si è certamente notato. Elegante anche se no ha convinto del tutto per via dei bottoni sulla schiena e i tagli asimmetrici troppo “ridigi”.

Ermal Meta e Fabrizo Moro

“Edward Mani di Forbice” forever: Ermal Meta ha sempre il solito look, anche se indosssa giacca e cravatta. Fabrizo Moro è un tantino più glam: metà del gruppo d’ascolto li ha trovati “supercheap” e “coattelli”, l’altra metà molto attuali e pieni di personalità anche nel vestire.

Mario Biondi

Con l’abito nero stampa cocco e scarpe rosse ha fatto la sua figura. Anche se, indubbiamente, Mario Biondi con quel fisico può mettere sempre quello che vuole. Approvato soprattutto dalle signore.

Roby Facchinetti e Riccardo Fogli

Nonostante siano molto amati, il gruppo d’ascolto li ha accolti con “Viva il nuovo che avanza”. Battute a parte, che comunque non scalfiscono il mito dei Pooh, gli outfit di Roby Facchinetti e Riccardo Fogli sono stati giudicati “brutti, brutti brutti” e antichi. Velo pietoso sulla camicia nera di Roby Facchinetti con colletto tempestato di borchiette dorate coordinato con i revers della giacca. Non è meglio la giacca di lurex di Riccardo fogli, che, secondo le signore presenti, almeno, visto che andava a Sanremo, poteva lavarsi i capelli.

Lo Stato Sociale

Giovani sono giovani: i bolognesi “Lo Stato Sociale” hanno sfoggiato look divertenti, anche se non eleganti. Già un cult le magliette con le scritte indossate sotto le giacche: la più gettonata è quella che recita “Voglio un gattino”.

Noemi

Trucco poco donante per quasi tutti i membri del gruppo d’ascolto, giacca con fiocchetti banale, collana che è stata definita “simile a quella di Sailor Moon” intrecciata per errore al filo dell’auricolare. Un occhio particolarmente attento è riuscito a vedere il cosiddetto “camel toe”, ovvero “zoccolo di cammello”, quel poco elegante effetto che fa un tessuto troppo stretto sulla “zona cesarini”, o anche “natura”, o, per tagliare corto, il “lato A”. Meglio assoldare uno stylist.

Decibel

Più che Decibel, Matrix, viste le lunghe giacche di pelle stile “Neo”, il personaggio interpetato da Keanu Reeves nella celebre trilogia. Molto anni ottanta gli occhiali scuri e le camicie grige. Non originalissimi ma, almeno, autentici.

Elio e le Storie Tese

Finalmente un pò di colore in mezzo a tanto nero. Bellissimo, in senso lato, Elio nel suo ruolo di Aladin, con tanto di turbante: convincenti e molto “Indù” gli altri membri del gruppo. Particolarmente colorato Fabo, con giacca-spolverino a righe di tutti i colori. Mancavano solo le pantofole con la punta arricciata.

Giovanni Caccamo

Ha una classe innata e indossa ogni capo con molta eleganza. Non si è messo uno smoking, una giacca nera o blu, ma con il suo completo bluette e sotto la t-shirt bianca ha fatto davvero la sua figura. Anche con capello e barba lunghi.

Red Canzian

Ancora Pooh al festival: dopo lo scintillio del duo Fogli-Facchinetti, non è parsa strana più di tanto la giacca lingue-di-fuoco rosso lacca sui pantaloni neri di Red Canzian. L’accessorio che ha fatto rabbrividire il gruppo d’ascolto è stata la collana d’argento indossata sopra la maglietta a girocollo.

Luca Barbarossa

Senza infamia, senza lode e senza look. Abito tristanzuolo:”che saudade”, hanno commentato i signori presenti. Va bene che da Luca Barbarossa non ti aspetteresti mai un outfit da modello, ma insomma, siamo sempre a Sanremo.

Diodato e Roy Paci

Chi di verde si veste, troppo di sua beltà si fida. Vale anche per gli uomini: la giacca verde cangiante di Diodato non è piaciuta praticamente a nessuno del gruppo d’ascolto. Se glie l’ha consigliata uno stylist, meglio perderlo di vista.

Nina Zilli

Non a caso Nina Zilli ha indossato un abito di Vivianne Westwood per il palco dell’Ariston. Meraviglioso il volume, originale il taglio, bella la collana. Solo un appunto: ma la truccatrice delle cantanti in gara, come ombretto, aveva solo il “rosa-ruggine”? Perchè da Ornelal Vanoni a Nina, passando per Noemi, le ha truccate tutte con la stessa polvere a metà tra il fuchsia e il mattone.

Renzo Rubino

Decisamente rimandato a settembre per quello che riguarda il look. Lui e le sue spalline.

Enzo Avitabile e Peppe Servillo

Enzo Avitabile non è solo un maestro delle sette note ma anche un modo di vestire, sempre coerente con se stesso. Purtroppo le luci hanno impedito di verificare effettivamente il colore dell’abito di Peppe Servillo, sperando che non fosse marrone.

Le Vibrazioni

Molto “rock” il look delle Vibrazioni, che non hanno cambiato la loro essenza, e neanche il loro modo di vestire, per salire sul palco dell’Ariston. Un pizzico di “ricercatezza” in più non avrebbe guastato, visto che, fisicamente parlando, se lo possono permettere.

Photo Credits: Facebook

Gestione cookie