Profumi, scordateveli sulla pelle o sugli indumenti: la rivoluzione a disposizione degli chef

Un tempo il profumo era il modo perfetto per creare un ricordo indelebile di sé, oggi sembra essere addirittura qualcosa in più.

C’è chi lo spruzza sulla pelle, chi lo fa sui vestiti, qualcuno addirittura sui capelli ma è in atto una vera e propria rivoluzione nel settore che potrebbe cambiare per sempre tutto ciò che conosciamo delle fragranze.

Un profumo è in grado di evocare sempre qualcosa di particolare, che si tratti di un ricordo o di una sensazione, questo è merito dell’olfatto. Non per tutti è raffinato, non tutti riescono a distinguere esattamente l’appartenenza di un elemento a un prodotto o l’altro ma sicuramente per tutti ci sono delle fragranze che toccano il cuore. Il profumo della mamma, quello del primo amore, il profumo dei biscotti che preparava sempre la nonna. L’olfatto permette di creare una combinazione tra memoria e sensazioni, per questo è così importante.

Profumi: un’arte senza tempo

L’uso dei profumi è antico come il mondo, se in passato era relativo solo alle erbe o all’incenso bruciato per ragioni legate al culto religioso, col tempo è diventato poi elemento per impreziosire, con profumazioni vere e proprie che risalgono agli antichi egizi. L’Europa ha fatto il resto con la cosmetica e la medicina, creando nel diciassettesimo secolo quello che concepiamo oggi come profumo.

Profumi
Storia ed evoluzione dei profumi (velvetstyle.it)

Tipicamente all’interno dei profumi vengono utilizzati gli oli essenziali che vengono estratti dalle piante o prodotti in modo artificiale, anche utilizzando tecniche diverse. Questo permette di ottenere ogni volta un prodotto nuovo, ci sono i classici come la lavanda, la rosa, gli agrumi… ma esistono anche sostanze animali. Quindi, oggi abbiamo profumazioni che sono un mix tra il naturale e il sintetico.

I profumi chiamano in causa il nostro cervello, il segnale olfattivo arriva dritto ai recettori, non tutti sanno però che percepiamo gli odori anche con la bocca. Ed è qui che nasce la sintesi perfetta che ha generato le nuove tendenze, non è solo un fatto di naso. I recettori che si trovano all’interno della nostra bocca, e che si attivano comunemente quando mangiamo, sono in diretta connessione con quelli retro nasali, quindi possono generare una combinazione perfetta di sensazioni.

Un profumo tradizionale si compone di una sostanza animale, vegetale o sintetica, alcol e acqua. Per le profumazioni commestibili il gioco creativo è lo stesso, ciò che varia è la combinazione di ingredienti che possono essere consumati a tutti gli effetti. I profumi possono essere floreali, fruttati, speziati, muschiati, e poi ci sono anche le nuove fragranze “gourmand” che ripercorrono gli aromi della tavola.

Rivoluzione nel mondo dei profumi: arrivano quelli da gustare

Il mondo dei profumi si è spinto così oltre da dare seguito ad una nuova tendenza che mixa perfettamente la cucina, i viaggi, l’arte. Non è più una semplice profumazione da spruzzare sulla pelle prima di andare in ufficio o prima di uscire la sera, è un mondo in cui navigare, un’esperienza sensoriale.

Profumo commestibile
La cucina passa anche per l’olfatto (velvetstyle.it)

Sono nate così le profumerie che creano le fragranze al momento, in base alle necessità dei clienti, c’è chi fa “gustare” letteralmente il prodotto naturale per scegliere cosa si preferisce e poi ci sono i profumi commestibili. Questi sono l’ultima frontiera, accompagnano i drink oppure gli alimenti, si spruzzano direttamente sul piatto oppure sulla pelle (ma in questo caso per leccarla prima di bere). In grado, secondo gli specialisti del genere, di dare un tocco in più al prodotto. Così l’ostrica viene servita con uno spruzzo di vodka, lo champagne con una miscela alla pesca ed il tutto diventa un’esperienza a 360 gradi.

Sappiamo quanto il cibo sia importante e anche quanto negli ultimi tempi lo sia diventato ancora di più proprio per il fatto che è in grado di regalare emozioni. Non a caso l’Accademia del Profumo ha proposto un corso di cucina profumata, dove collaborano chef e specialisti delle essenze per creare dei piatti che possano garantire all’utente finale gusto ma anche olfatto. Le pietanze con i profumi commestibili sono la nuova frontiera, ne sentirete parlare sempre di più nei prossimi anni come è avvenuto per le nuove tendenze che hanno rivoluzionato il mercato.

Ha senso parlare di esperienza olfattiva?

Verrebbe da chiedersi il perché di tutto questo: se un piatto ha una sua tipica essenza, è veramente necessario aggiungere quel tocco in più? Come tante delle scelte di settore, no, non è fondamentale. Tuttavia gli studi in materia confermano che l’olfatto anticipa il gusto, stimola il desiderio e quindi è tutto parte di un gioco che rincorre le emozioni sempre più velocemente. Non è solo un guizzo di fantasia dello chef o un vezzo inutile, di fatto abbinare le pietanze a note olfattive precise, massimizza l’esperienza finale.

profumi alimentari
I profumi gourmand rivoluzionano la cucina (velvetstyle.it)

Tuttavia non è così facile trovare qualcosa che si sposi perfettamente al piatto, il pasticcio è dietro l’angolo. Quindi c’è tanta ricerca, sperimentazione, produzione. Le note olfattive devono spaziare dal dolce al salato, dal fruttato all’aromatico ma essere in perfetto abbinamento.

Se la Francia resta la patria della profumeria, oggi le nuove creazioni arrivano in ogni Paese. L’Italia ha già conquistato la sua fetta, senza lasciarsi trovare impreparata. Le esperienze sono già presenti, i locali con cocktail profumati anche, e ovviamente la tendenza è solo destinata a crescere, aprendoci ad un nuovo interessante mondo.

Oggi il mercato è in pieno fermento, ci sono i bar dove potete annusare letteralmente i vostri cocktail per poter scegliere il profumo che preferite e ci sono le esperienze nel gusto con sapori d’altri tempi. Sono piatti e bevande gourmand, creazioni molto particolari e ricercate che non devono piacere a tutti. Un’esperienza da fare almeno una volta nella vita, anche per capire effettivamente da vicino quanto possa incidere sulla degustazione la persistenza olfattiva del gusto.

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