Qual è l’ora più consona per fare colazione? Forse alcuni ignorano che esiste un orario idoneo per evitare il diabete di tipo 2.
A rivelarlo è stato un recente studio che ha messo in correlazione gli effetti del consumare il primo pasto della giornata oltre un certo orario e l’insorgenza di questa patologia. Alcuni professionisti della Barcellona Institute for Global Health grazie infatti alle loro ricerche hanno scoperto che fare colazione in un determinato lasso temporale, riduce del 60% il rischio di andare incontro al diabete di tipo 2.
Lo studio ha condotto ad un risultato chiaro
I ricercatori sono giunti ad una precisa conclusione poiché hanno analizzato la sequenza causa ed effetto che si instaura tra l’orario dei pasti e l’insorgenza del diabete di tipo 2. Hanno dunque analizzato ben 103.312 adulti di cui il 79% di sesso femminile.
Coloro che hanno partecipato allo studio hanno indicato tutto ciò che hanno mangiato e bevuto per 24 ore in tre giorni, specificando anche l’orario durante il quale hanno consumato gli alimenti e le bevande.
Gli studiosi hanno analizzato i dati inseriti negli appositi questionari dai partecipanti, valutandone poi lo stato di salute generale. Il risultato è chiarissimo, gli esperti hanno diagnosticato ben 963 nuovi casi di diabete di tipo 2, ed hanno inoltre compreso che coloro che avevano il rischio più alto di svilupparlo in futuro, erano proprio quelli che facevano costantemente la colazione dopo le nove del mattino.
Gli studiosi hanno dunque compreso che vi è un nesso di casualità tra il consumare la colazione dopo le 9:00 e la comparsa della patologia. Per quanto concerne invece la cena, è stato ipotizzato che consumare l’ultimo pasto del giorno dopo le 22:00 potrebbe aumentare le probabilità di sviluppare il diabete di tipo 2.
Qual è dunque la soluzione secondo gli esperti?
Per scongiurare invece le possibilità che questa condizione si verifichi, è necessario mangiare almeno cinque volte al giorno, prestando attenzione ovviamente alle quantità.
Dunque i professionisti, sulla base di queste considerazioni sono giunti ad affermare che fare colazione prima delle 8:00 e cenare prima delle 19:00, consente di ridurre in modo significativo il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2.
Gli esiti della ricerca permettono di intervenire preventivamente, adottando delle semplici abitudini quotidiane è possibile scongiurare il rischio di insorgenza della malattia. Basta dunque rispettare degli orari precisi entro i quali consumare i pasti, abitudine fondamentale per mantenere il benessere psicofisico.
Diabete di tipo 2, cos’è e come si cura?
Ma cos’è il diabete di tipo 2? Si tratta di patologia cronica non trasmissibile, che si verifica allorché i livelli di glucosio nel sangue sono molto alti. Le cause risiedono in un’alterazione della quantità o del funzionamento dell’insulina.
Il diabete di tipo 2 si manifesta frequentemente nelle persone in sovrappeso o in stato di obesità, nel caso in cui non si segua un’alimentazione sana e bilanciata o nei casi di sedentarietà prolungata.
In genere la malattia compare in età adulta, con una maggiore incidenza nelle persone over 65 anche se, a causa di stili di vita scorretti, soprattutto in America, viene diagnosticato sempre più frequentemente anche ai giovanissimi. In Italia circa il 6% della popolazione è affetto da diabete di tipo 2, dunque quasi 4 milioni di persone.
Nella maggior parte dei casi il diabete di tipo 2 prevede come terapia il rispetto di una dieta bilanciata e lo svolgimento dell’esercizio fisico costante. Questi piccoli accorgimenti consentono di ottenere dei risultati positivi anche per quanto concerne il controllo della glicemia.
È necessario mantenere dunque il proprio peso forma stabile, ma se ciò non dovesse bastare a riportare i valori della glicemia a livelli normali, il diabetologo effettuati tutti gli accertamenti del caso, qualora lo ritenga opportuno, può prescrivere una terapia farmacologica che consiste in genere, nell’assunzione di ipoglicemizzanti orali.
In casi particolari però può essere necessaria la somministrazione di insulina. Ad ogni modo, se si sospetta di aver sviluppato il diabete o se si è certi di esserne affetti, poiché è stata effettuata una diagnosi medica, è sempre necessario richiedere l’ausilio del professionista.