Aria condizionata in auto, così non si può: multe fino a 400 euro

Una mazzata bella e buona per tutti gli automobilisti italiani. Il Codice della strada non prevederà più specifici atteggiamenti.

La rivoluzione era stata annunciata da tempo. Il Governo guidato da Giorgia Meloni ci ha messo davvero poco per realizzare una piccola rivoluzione che in molti, per la verità, aspettavano da tempo. Le strade italiane sono diventata troppo pericolose, e non solo.

Una sorta di riproposizione del vecchio Codice della strada, con multe e pene eventuali molto più severe di quanto previsto in precedenza. Il colpo inferto dall’esecutivo ai potenziali trasgressori è di quelli che lasciano il segno, per ora, almeno in teoria.

Codice della strada, occhio alle nuove regole

Le regole cambiano e a farne le spese potrebbero essere gli automobilisti più indisciplinati, cosi come nelle intenzioni dello stesso Governo. Inasprire le pene per indurre gli stessi eventuali protagonisti a cambiare atteggiamento. La rivoluzione in questione comprende vari scenari.

Occhi più che ma aperti da parte delle autorità, delle istituzioni, nei riguardi di contribuisce a rendere sempre meno sicure le strade italiane. La rielaborazione di moltissimi punti del Codice della strada va proprio in quella direzione. Limiti di velocità non rispettati, e non solo.

Da oggi si punisce anche chi getta oggetti dal finestrino, persino una cicca di sigaretta, tutto quello che potrebbe, insomma, alterare una certa serenità di manovra a danno altri automobilisti o degli stessi pedoni. La novità sta, per l’appunto, nella presenza di importi molto salati da pagare.

Aria condizionata: cosa non si può fare

Uno dei congegni più apprezzato dagli automobilisti, e non solo, di tutto il mondo è di certo l’aria condizionata. Il tutto, dal momento della sua nascita intorno agli anni trenta del novecento. Un apposito sistema consente all’automobile di restare perennemente “fresca” in base alle preferenze dello stesso automobilista.

Manopole aria condizionata
Multe se accendi il climatizzatore in auto mentre sei fermo – velvetstyle.it

L’utilizzo dell’aria condizionata in automobile risulta in qualche modo regolamentato fin dal 2007. In quell’anno, infatti, entra in vigore una specifica norma all’interno del Codice della Strada. Vietato, tenere accesa l’aria condizionata in auto quando si è fermi.

La norma in questione è stata poi modificata nel corso degli anni, nel 2010, 2014 e infine 2022, in merito all’importo delle sanzioni che di fatto puniscono l’atteggiamento assolutamente vietato. L’importo in questione, così come stabilito dall’articolo 157 dello stesso Codice della strada, è compreso, oggi tra un minimo di 223 euro e un massimo di 400 euro.

Il motivo del divieto è molto semplice, l’auto ferma con l’aria condizionata, quindi il motore acceso, inquina. Una idea di fondo assolutamente rispettabile, del resto, specialmente poi negli ultimi anni. Chiaramente la regola vale nel momento in cui ci si ferma con la propria auto per molti minuti. Escluse soste a semafori, stop e quant’altro.

La regola vale per la sosta dell’auto, significa quando si è fermi da diversi minuti con l’auto accesa. Nessuna sanzione verrà applicata se ci si trova fermi allo stop, ad un incrocio, al semaforo rosso oppure davanti alle strisce pedonali. In questo caso si parla di arresto momentaneo e l’aria condizionata può rimanere accesa senza problemi.

Cosa succede nel resto d’Europa

La regola in questione, ovviamente non vale soltanto nel nostro paese. Nel resto d’Europa e del mondo esistono specifiche leggi che allo stesso modo vietano la sosta in auto con aria condizionata accesa. Il rispetto dell’ambiente è parere, riflessione, comune. Qualcosa di profondamente condiviso.

Aria condizionata altri paesi
Contravvenzione per aria condizionata, come funziona all’estero – velvetstyle.it

Se andiamo a guardare cosa succede in altri paesi europei possiamo, per esempio, notare che l’importo per multa a causa dell’aria condizionata accesa in auto in stato di sosta, passa dai 22 euro di Londra ai 100 di Madrid. Il pugno fermo, insomma, è molto più dolce in altri paesi.

Una comodità indiscutibile, qualcosa che con il gran caldo si rende chiaramente necessaria, per chi ne dispone. Il climatizzatore integrato in auto fa il suo esordio sullo scenario americano nel 1939. L’auto in questione era una Packard. Il sistema di raffreddamento che consentiva al sistema di funzionare, però, era stato inventato molto tempo prima, precisamente nel 1902 da Willis Haviland Carrier.

Il merito di Willis Haviland Carrier

La scoperta in questione, in realtà, non nasce propriamente, così come abbiamo visto, con l’intento di rinfrescare le auto di chi poteva permettersi prima di tutto un’automobile, a quei tempi. Tutto nasce, invece, con lo scopo di controllare la temperatura e l’umidità delle macchine da stampa. Willis Haviland Carrier, con la sua invenzione, mira proprio a questo.

L’invenzione che oggi rende felici milioni e milioni di automobilisti in ogni angolo del pianeta. Un qualcosa che però, oggi bisogna utilizzare con la massima moderazione e attenzione. Il rischio eventuale è davvero troppo altro, soprattutto nel nostro paese, ben 400 euro. Perché rischiare, per l’appunto di andare in difficoltà per un importo tanto salato da pagare? Massima allerta dunque.

 

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