Mauro Corona pubblica su Instagram una sua foto da ragazzo: capelli nerissimi e muscoli

Mauro Corona, il celebre volto di Carta Bianca si mostra com’era qualche anno fa, quando intraprendeva il cammino nel mondo della scultura.

Mauro Corona, oltre ad essere un celebre autore di bestseller, un alpinista e uno scultore, è anche un affermato volto televisivo. Da quando è approdato come ospite fisso a Carta Bianca, il talk di Bianca Berlinguer, emigrato da quest’anno da Rai 3 a Rete 4 la sua popolarità è aumentata notevolmente.

Sarà anche per questo motivo che il suo profilo Instagram è seguitissimo e in costante crescita con un seguito che, oggi, si aggira intorno ai 200 mila follower. Proprio qui spicca una foto che lo ritrae in un tempo passato quando era ancora un ragazzo. 

L’infanzia di Mauro Corona

Mauro Corona è nato a Baselga di Piné il 9 agosto 1950 da Domenico “Meni” Corona e Lucia “Thia” Filippin, venditori ambulanti. Trascorre i primi anni dell’infanzia in Trentino, prima di trasferirsi a Erto con la sua famiglia, paese d’origine situato nella valle del Vajont.

Mauro Corona da giovane
Mauro Corona oggi è anche un volto noto della televisione grazie al programma Carta Bianca – (Credits: Instagram@Immagine del profilo di maurocorona
maurocorona ) – velvetstyle.it

Fin da bambino, Mauro ha accompagnato suo padre nelle battute di caccia, un’esperienza che ha contribuito molto a sviluppare in lui la passione, prima di tutto della montagna e dell’alpinismo, ma in generale della natura.  Tuttavia, la sua infanzia non è stata priva di difficoltà, poiché dopo la nascita del terzo fratello, sua madre lascia la famiglia. In questo periodo, Mauro Corona si dedica alla lettura, sviluppando un amore per gli scrittori come Tolstoj, Dostoevskij e Cervantes. E nel frattempo impara l’arte della scultura lignea dal nonno che era un intagliatore.

Mauro Corona ha frequentato le scuole elementari a Erto, ma per le medie si reca a Longarone, in provincia di Belluno. Durante questo periodo succede una cosa che rimarrà indelebile nella mente e nel cuore dell’alpinista, come in tantissimi altri “sopravvissuti”: il 9 ottobre 1963, l’ondata del Vajont causa una catastrofe spazzando via la parte bassa di Longarone e le frazioni circostanti, portando alla morte migliaia di persone. La sua famiglia, fortunatamente, non ha subito perdite durante questa tragedia, ma questo avvenimento, Corona lo ricorda con molta rabbia e tristezza.

Successivamente, Mauro Corona e uno dei suoi fratelli minori vengono trasferiti nel Collegio Don Bosco di Pordenone. Si tratta di un periodo particolarmente difficile per Mauro a causa della nostalgia, del senso di prigionia e soprattutto della mancanza dei boschi di Erto che amava tanto. Tuttavia, alcuni insegnanti salesiani incoraggiano il suo amore per la letteratura e lo supportano negli studi. Quando i due fratelli tornano a Erto, Mauro esprime il desiderio di voler frequentare la Scuola d’Arte di Ortisei, ma a causa della mancanza di fondi, frequenta l’Istituto per Geometri Marinoni di Udine, che era gratuito.

Quando la scultura entra nella sua vita

La vita di Mauro Corona ha avuto diverse sfaccettature e sfide durante la sua giovinezza. Lo scultore viene ritirato dalla scuola a causa della sua ribellione e del suo rifiuto di seguire le lezioni, preferendo leggere i fumetti di Tex in classe. Nel 1968, nella sua vita si abbatte una nuova tragedia che lo colpisce più da vicino: suo fratello minore, Felice Corona, che era andato via dall’Italia in cerca di lavoro, sistemandosi in Germania, annega in una piscina a Paderborn. Di questa tragedia Corona ne ha parlato più volte, sia durante le sue apparizioni televisive sia in qualche intervista.

Intanto, Mauro Corona lascia il suo lavoro come manovale a Maniago per lavorare in una cava di marmo sul monte Buscada. Un lavoro duro, però, reso più leggero dalla vicinanza delle montagne, delle foreste e dei prati, che lo riportavano ai tempi di quando era bambino. Poi è la volta del servizio militare che lo conduce prima a L’Aquila, poi a Tarvisio dove viene assegnato alla squadra di sciatori.

La vera svolta per Mauro Corona arriva quando viene assunto come scalpellino. Accade nel 1975, grazie ad un evento casuale, che apre per lui nuove prospettive. Renato Gaiotti, residente a Sacile, viene colpito da alcune piccole sculture davanti al suo studio in via Balbi e decide di acquistarle tutte. Questa vendita improvvisa ha fornito a Mauro i fondi necessari per acquistare l’attrezzatura essenziale per intraprendere la scultura.

La foto da ragazzo mentre è alle prese con la creazioni delle sue opere

Con il denaro ottenuto dalla vendita delle sculture, Mauro Corona ha potuto acquistare gli strumenti necessari per praticare quest’arte. Augusto Murer di Falcade lo ha istruito nel mestiere della scultura e gli ha permesso di migliorare le sue conoscenze tecniche e artistiche.

Mauro Corona da giovane
Mauro Corona in una foto di tanti anni fa mentre lavora alle sue sculture(Credits: Instagram @maurocorona ) – velvetstyle.it

Nel 1975, a Longarone, Mauro organizza la sua prima mostra, segnando l’inizio della sua carriera come artista e scultore. Questo è stato un passo importante nella sua vita e nella sua evoluzione come artista. Un periodo immortalato in uno scatto che Corona in queste ultime ore ha deciso di condividere con i suoi fan sul suo profilo social.

“Un giovanissimo Mauro Corona nel suo studio a Erto quando creava le sculture nel Centro Storico del paese.” È la didascalia che accompagna lo scatto che lo mostra con barba e capelli nerissimi in un laboratorio pieno di cose e polveroso per la lavorazione del legno. Tantissimi i like arrivati al margine e anche di commenti carichi di affetto per l’artista, anche di ricordi come quello di un utente che scrive: “1985/86 la mia prima supplenza a Longarone poi tant’è volte corriera con gli alunni su a Erto e tanti pomeriggi nel suo studio a vederlo scolpire o alla palestra di roccia a vederlo arrampicare! Miei ricordi bellissimi e intimi di un grande uomo!!” Oppure: “Bel giovane uomo. Ora ha la bellezza della saggezza che è unica” e ancora: “Bello e come il buon vino e’ migliorato….”

L’arrivo in televisione e nello spettacolo

Com’è noto Mauro Corona dal 2011 è ospite fisso a Carta Bianca ricevendo un cachet per ogni puntata a cui partecipa. Nel 2020 c’è stato uno Stop a causa del suo allontanamento per aver apostrofato la conduttrice con il nome “gallina”, dopo un battibecco in diretta.

La scena è rimasta nella storia, anche se tutto si è risolto per il meglio nel 2021, quando Corona è stato reintegrato nel programma. Tra lui e la giornalista oggi c’è una bella amicizia e una stima reciproca a riprova del fatto che le incomprensioni sono state superate, senza lasciare traccia né di rancore, né di qualsiasi tipo di malcontento.

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