Don The Fuller lancia il primo jeans “vegano” made in Italy

Avete mai sentito parlare di jeans vegani? L’idea è tutta made in Italy dell’azienda abruzzese Don The Fuller, specializzata proprio nella produzione di blue jeans. Si tratta di una novità assoluta perché – come riporta l’Ansa – non ci sono inserti e accessori creati con materiali provenienti dal mondo animale ed inoltre non figurano nemmeno altri particolari in pelle. Questo innovativo indumento farà parte della collezione Autunno/Inverno 2016-2017 e verrà presentato in anteprima al Berlino Premium fiera in programma nella capitale tedesca dal 19 al 21 gennaio in occasione della Fashion week. “Nel mondo – hanno dichiarato dalla società come riporta Il Centro – il numero di vegani e vegetariani è in continua crescita in linea con una crescente sensibilità animalista e ambientale e una particolare attenzione alla salute. In Italia, la percentuale è di circa il 7 per cento. Noi, intercettando nuovi fenomeni e tendenze, abbiamo voluto includere tra le nostre proposte anche un capo che guarda a chi ha deciso di rinunciare a tutto ciò che proviene dal mondo animale“.

Non si tratta del primo passo della moda nel mondo dei vegani. Basti pensare a Veg-Up, la prima linea di cosmetici realizzata dai Laboratoires BeWell di Angelita Della Bella. Si tratta di prodotti di make up biologici con ingredienti cruelty free, senza parabeni, coloranti, siliconi e paraffine. La formula segreta è caratterizzata da materie prime di coltivazioni controllate senza l’uso di Ogm. Tutti i trucchi dall’eyeliner, passando per il fondotinta ed arrivano al mascara e agli ombretti hanno dei principi attivi dalle proprietà leviganti, protettive ed idratanti. “Il make up vegano – ha detto la Della Bella attraverso le pagine di Adnkronos – è un cosmetico assolutamente privo di sostanze di derivazione animale, materie, semilavorati e prodotto finito non sono testati su animali e tutti i componenti derivano da agricoltura biologica che non prevede uso di pesticidi“.

Foto by Facebook

Impostazioni privacy