Giovanna Botteri, la foto con la figlia Ginevra è boom di like: due gocce d’acqua

Giovanna Botteri e la figlia Ginevra in uno scatto. I fan della giornalista hanno subito notato la somiglianza: sono identiche.

È una delle giornaliste più apprezzate, tra le più premiate. Giovanna Botteri è un volto noto del piccolo schermo, per essere una delle inviate più frequenti della Rai. Impossibile dimenticare i suoi servizi dalla Cina durante la pandemia da Covid.

Nata a Trieste, figlia di madre montenegrina e di Guido Botteri ex direttore della sede Rai del Friuli Venezia Giulia, Giovanna Botteri intraprende la strada del giornalismo da giovane, dopo essersi laureata con il massimo dei voti in Filosofia presso l’Università degli Studi di Trieste e dopo aver ottenuto un dottorato in storia del cinema alla Sorbona di Parigi.

Recentemente ha ricevuto un altro riconoscimento, il premio “Lucca Dillo in Sintesi 2023” per il giornalismo. Inviata di guerra, la Botteri ha sempre dimostrato coraggio e sensibilità. Un connubio perfetto, che il pubblico apprezza e che l’ha resa famosa. Nonostante la fama, la giornalista è molto riservata. Sono rare le foto che la immortalano nella sua vita privata, proprio come quella assieme alla sua unica figlia Sarah Ginevra.

La foto con la figlia Sarah Ginevra: identiche

Il periodo vissuto in Cina per Giovanna Botteri non è stato semplice. Il suo pensiero andava ai suoi cari in Italia e soprattutto alla figlia Sarah Ginevra.

la figlia di Giovanna Botteri
“Mamma e figlia”: Giovanna Botteri pubblica quest’immagine e i social impazziscono – foto: Instagram – velvetstyle.it

Nata dalla relazione della madre con Lanfranco Pace, giornalista e scrittore inglese naturalizzato italiano, che poi si è conclusa, Sarah ha un bellissimo rapporto con la giornalista alla quale è molto legata. E proprio come la madre è molto gelosa della sua privacy. In un’intervista rilasciata a Tv Sorrisi e Canzoni, Giovanna Botteri ha rivelato di averla cresciuta da sola e che hanno avuto anche momenti difficili che sono riusciti a superare: “Ma lei è brava ed è venuta su bene, sono orgogliosa perché è una bella persona”.

La giornalista qualche tempo fa ha condiviso uno scatto che la immortala assieme alla figlia sul suo profilo Instagram. E in un attimo è stato boom di like. La foto anche se è in bianco e nero, mette in risalto la loro somiglianza: stesso sguardo e stesso sorriso.

Sarah Ginevra però ha deciso di prendere una strada diversa da quella dei suoi genitori. È cresciuta a Roma osservando mamma e papà immersi nel lavoro giornalistico, ma sempre attenti a non farle mai mancare niente. Finiti gli studi classici la figlia di Giovanna Botteri, che non ama stare sotto le luci dei riflettori, si è iscritta alla Facoltà di Economia e dopo la laurea ha approfondito i suoi studi nei più prestigiosi istituti internazionali, ottenendo un master in Business Administration alla Fudan University di Shanghai. Oggi vive a Roma, e lavora come manager per un’importante azienda italiana.

Gli esordi e i successi di Giovanna Botteri

Recentemente Giovanna Botteri ha rilasciato una lunga intervista a La gazzetta di Lucca (i grandi giornalisti vengono a loro volta intervistati) durante la quale ha raccontato molto di sé e dei suoi esordi.

Ha fatto sapere che la sua professione è nata dalla passione della lettura e della scrittura, sbocciata quando era ancora una bambina delle elementari. Capì che amava fare i temi e i riassunti, che li faceva bene, e che era brava anche in storia, oltre al fatto che adorava leggere. “Credo che poi si sviluppi un’attenzione che ti porta in maniera quasi incosciente a questo lavoro.”  

Giovanna Botteri ha iniziato a scrivere dalla capitale francese, dove ha vissuto e studiato per un certo periodo, mantenendosi economicamente facendo lavori di traduzioni e insegnando italiano nelle scuole. “Ero curiosa di tutto ciò che stava succedendo riguardo a eventi, cinema, teatro e scrittura.” Fa sapere inoltre: “Non avevo alcun accesso a questo mondo, ho deciso di intervistare registi, poeti e autori perché avevo voglia di conoscerli e di scoprire cosa c’era dietro il loro lavoro. Così ho cominciato a trascrivere le interviste e a mandarle ai giornali proponendomi come giornalista italiana.”

Un inizio che l’ha portata lontano. La giornalista triestina è una corrispondente della Rai da tantissimi anni: per 12 anni ha lavorato da New York, poi da Pechino e dal 2021 è tornata a Parigi, dove in questo periodo sta seguendo le rivolte che stanno facendo il giro del mondo. Si è inoltre occupata dei fatti più importanti della storia degli anni Novanta, come lo scoppio della guerra nella ex Jugoslavia, il crollo dell’Unione Sovietica e dal 1992 al 1996 gli avvenimenti della Bosnia. Nel 2007 è la prima ad entrare nella centrale nucleare iraniana di Nataz.

Il periodo della pandemia da Covid-19

Il volto di Giovanna Botteri è rimasto particolarmente impresso nella memoria degli italiani perché è apparso spesso durante il periodo della pandemia.

Questo momento storico ha lasciato il segno a tutti, per tutto ciò che ha scaturito a livello sociale e politico. La giornalista si trovava in Cina, dove ha avuto inizio tutto, ed è stata lei in Rai, da Pechino, a dare le prime notizie sulla “strana influenza” che stava colpendo i cinesi.

Poi il lockdown che lei ha vissuto sempre dalla Cina: “Un paese come la Cina con due miliardi di persone che si è fermato senza poter uscire di casa è stato molto impegnativo da seguire. Dovevo raccontare quello che succedeva quando ancora in Italia non avevano assolutamente idea di cosa potesse essere.”

giovanna botteri cina
Giovanna Botteri in collegamento dalla Cina nel pieno boom della pandemia – foto: Instagram – velvetstyle.it

La giornalista ha raccontato un episodio che non si era mai verificato prima e una volta arrivata in Italia è rimasta particolarmente colpita dai camion militari che portavano via le bare e i cadaveri. “A Wuhan si cominciava a uscire dall’incubo mentre gli italiani erano terrorizzati in casa. Ho raccontato che c’era un’uscita dal tunnel e che ce l’avrebbero fatta. Sono stati due momenti importanti dal punto di vista professionale e personale. Io ero lì isolata e temevo che mi succedesse qualcosa come prendere il virus e finire in uno dei centri Covid- 19.”

Giovanna Botteri ha raccontato che la Cina ha subito adottato misure molto dure per sconfiggere il Covid-19 perché i cinesi hanno immediatamente capito che stava succedendo qualcosa di terribile, decidendo dall’oggi al domani di chiudere tutto, dalle scuole alle fabbriche fino ai trasporti pubblici. L’immagine di una città come Pechino all’improvviso deserta per lei è difficile da dimenticare, con la zona di Wuhan completamente isolata. Gli ospedali non bastavano e in soli 10 giorni i cinesi – come poi è stato divulgato in tutto il mondo – ne hanno costruiti due. “L’esercito portava il cibo alle famiglie e metteva il filo spinato intorno alle case dove c’erano casi di positività. Il cibo veniva messo nei sacchetti al di là del filo spinato.”

 

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